Secondo il Wall Street Journal, affermare che i richiami anti-Covid con i vaccini bivalenti siano efficaci contro le ultime varianti di Omicron equivale a fare disinformazione. C’è inoltre la concreta possibilità che proprio le campagne di vaccinazione a tappeto abbiano indotto la comparsa di varianti del Covid.

Sono concetti di cui si parla da mesi, da anni. La novità dirompente è che oggi, martedì 3 gennaio, li riporta nientepopodimeno che un giornalone dell’establishment statunitense.

Praticamente, il Wall Street Journal scrive che le politiche vaccinali con cui ci scartavetrano gli zebedei sono un fallimento del quale liberarsi al più presto. Non usa queste espressioni, chiaro. Ma il senso è questo.

Secondo il Wall Street Journal, il vaccino ha fatto un buon lavoro rispetto alla versione originaria del virus che causa il Covid: una versione che ora non circola più. Non si domanda per quanto tempo è stato efficace il “buon lavoro”, né con quali rischi o a quale prezzo per l’organismo. Suggerisce però che è ora di girare pagina.

L’articolo mette l’accento su una delle recenti varianti di Omicron, chiamata XBB, che si sta diffondendo rapidamente e che in alcune aree è ormai dominante. Omicron – si può aggiungere – è la forma più lieve di Covid. XBB è diversa dal ceppo di Wuhan quanto la Sars 2003 è diversa dal Covid, scrive il Wall Street Journal, ed è in grado di eludere sia i vaccini sia gli anticorpi di precedenti infezioni. Soprattutto, in traduzione:

Prove crescenti suggeriscono anche che le vaccinazioni ripetute possono rendere le persone più suscettibili all’XBB e che possono alimentare la rapida evoluzione del virus

Il Wall Street Journal si sofferma sulla comparsa indipendente, in diverse parti del mondo, di varianti di Omicron molto contagiose con la comune caratteristica di eludere vaccini ed immunità naturale. Questo può essere il frutto di una convergenza evolutiva data dalla pressione selettiva indotta dalle vaccinazioni, spiega in sostanza. Cita in proposito un recentissimo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature.

Elenca inoltre  altre due ricerche secondo le quali la quarta dose non fa aumentare in modo significativo gli anticorpi contro XBB. Sono uscite sul New Ingland Journal of Medicine e su Cells. In queste condizioni, conclude, gli esperti fanno disinformazione quando affermano che la quarta dose migliora la protezione contro XBB.

E non solo. Il Wall Street Journal cita addirittura un preprint, cioè una ricerca in attesa di revisione accademica, secondo la quale più si ricevono dosi di vaccino, più si rischia di contrarre il Covid.

Eppure, sottolinea il giornale, gli esperti rifiutano di ammettere sia l’inefficacia dei richiami vaccinali sia il maggior rischio di infettarsi. E potrebbe non trattarsi di una coincidenza se XBB è comparsa e si diffonde in aree ad altissimo tasso di vaccinazione.

Oh, lo scrive il Wall Street Journal: non un ciclostilato dei no vax. Ma in Italia, si direbbe, i giornaloni non leggono né il Wall Street Journal né la letteratura scientifica che esso cita. Stanno ancora perorando a tutto spiano la quarta dose.

GIULIA BURGAZZI

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