La variante Omicron, che ci è stata presentata nei giorni scorsi come una terribile minaccia potrebbe essere al contrario una grande opportunità per sconfiggere il covid, in maniera naturale e senza l’utilizzo di sieri sperimentali.

Secondo gli scienziati sudafricani che hanno studiato la variante, infatti, omicron sarebbe molto più contagiosa della precedente variante delta, ma anche molto meno letale. Adrian Puren, direttore esecutivo ad interim del National Institute for Communicable Diseases (NICD) del Sudafrica sostiene che omicron stia già sostituendo la variante delta, grazie a una maggiore trasmissibilità, ma il basso livello di letalità della variante africana rende questo un bene.

Molti scienziati ritengono che sia opportuno lasciare che questa  variante, molto poco aggressiva, si diffonda il più possibile, in modo da consentire alla popolazione di raggiungere la famosa immunità di gregge, che non è stata ottenuta con la vaccinazione di massa, con l’immunizzazione naturale.

Clive Dix, l’ex capo della task force sui vaccini del governo britannico si spinge più in la affermando che sarebbe opportuno allentare le restrizioni su viaggi e spostamenti, in modo da consentire la più rapida diffusione possibile della variante Omicron.

Dix sostiene che l’emersione di virus più miti rientra nell’ordine naturale delle cose, i virus per replicarsi hanno bisogno di essere molto infettivi ma poco letali, proprio come avviene per le comuni influenze, in maniera da sopravvivere su più ospiti possibili. Se l’ospite muore anche il virus cessa di riprodursi, per questo l’evoluzioni in forme più lievi sarebbe un processo naturale di adattamento.

Nel Sudafrica in questo momento c’è un’impennata delle nuove infezioni ma la maggior parte riguardano la variante Omicron, nell’are di Johannesburg il 90% dei casi dei contagi sono ascrivibili alla nuova variante. Questo lascia pensare a una rapida sostituzione della variante Delta e infatti nonostante l’aumento fortissimo dei contagi non sono aumentati i ricoveri in maniera proporzionale, e le persone che si ammalano gravemente sono per la maggior parte infettati dalla variante Delta.

Nonostante il basso livello di gravità dei nuovi casi le case farmaceutiche hanno iniziato la corsa per la produzione di nuovi vaccini specifici per Omicron. Per quanto riguarda i vaccini, la maggior parte dei giganti farmaceutici ha affermato di aver iniziato a esaminare i vaccini per renderli “a prova di Omicron”.

Novavax ha affermato di aver “già avviato lo sviluppo di una nuova proteina spike ricombinante basata sulla sequenza genetica nota di Omicron e che sarà pronta per iniziare i test e la produzione nelle prossime settimane”.

Moderna ha dichiarato: “Dall’inizio del 2021, Moderna ha avanzato una strategia completa per anticipare nuove varianti di preoccupazione. Questa strategia include tre livelli di risposta nel caso in cui la dose di richiamo di 50 µg (microgrammi) attualmente autorizzata di mRNA-1273 si dimostrasse insufficiente per aumentare l’immunità calante contro la variante Omicron.”

Insomma a quanto pare la lezione non è servita e per le autorità sanitarie l’approccio vaccinista, rivelatosi fallimentare, non può comunque essere messo in discussione.

ARNALDO VITANGELI

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