C’era una volta – in realtà, c’era fino a pochi mesi fa – un’Ucraina puzzona che l’Occidente si vergognava di ammettere nel salotto buono. Avveniva prima che Unione Europea, Governi e grandi media entrassero in assetto di guerra. Dell’Ucraina si parlava soprattutto a proposito di corruzione, autoritarismo, estrema destra in grado di condizionare il Governo.
Non risulta che l’Ucraina abbia voltato pagina alla velocità della luce. Eppure adesso va di moda parlare di nazisti per bene e a volte si preferisce cancellare articoli imbarazzanti che restano visibili solo attraverso gli archivi del web.
Tuttavia molto dell’Ucraina puzzona è ancora on line. La corruzione, ad esempio. Solo nel settembre 2021 l’Unione Europea, alla quale l’Ucraina è legata da un accordo di associazione, si metteva le mani nei capelli attraverso una relazione della sua Corte dei Conti
È da molto tempo che l’UE è a conoscenza delle connessioni tra oligarchi, alti funzionari, politici, sistema giudiziario e imprese statali […] I flussi finanziari illeciti (compreso il riciclaggio di denaro) sono colpiti solo ai margini
E scusate se è poco. Qualora lo fosse, nell’ottobre 2021 si metteva le mani nei capelli anche il sito web di Radio Free Europe, che è finanziata dal Governo statunitense. Notava infatti che, nonostante le sollecitazioni, l’Ucraina non riusciva a mettere decentemente insieme l’ufficio di un pubblico ministero incaricato di lottare contro la corruzione.
E poi c’è la faccenda delle ben visibili venature di nazismo, nazionalismo, estrema destra presenti all’interno del regime ucraino.
Reuters, la blasonatissima ed occidentalissima agenzia di stampa Reuters, ha analizzato la situazione nel 2018. L’articolo cita anche i campi estivi per bambini organizzati dal battaglione Azov. C’è un video. Per i bambini, un’istruzione di tipo militare: non le passeggiate.
Acqua passata, forse? Oggi, 23 marzo, Panorama ha pubblicato un articolo che spiega come le formazioni paramilitari di estrema destra hanno in Ucraina ampie coperture politiche. Di fatto controllano l’esercito. Gli efferati delitti di cui sono accusate ben di rado sfociano in processi e condanne.
Proprio l’estrema destra ha fatto fallire, nel 2019, il tentativo di Zelensky per trovare un accordo che ponesse fine alla guerra civile. Praticamente, è riuscita a dettare la linea al Governo. In quello stesso 2019, l’Osservatorio sui diritti spiegava come la libertà di stampa in Ucraina fosse in crisi nera.
Forse le cose sono migliorate in seguito? Mica tanto, si direbbe, visti i recentissimi articoli sull’autoritarismo in Ucraina. Maggio 2021. Inside Over, sito specializzato in politica estera, scriveva
gli ultimi fatti di cronaca parlano di un Paese che da “democrazia illiberale” va verso un autoritarismo segnato da una marcata “stretta” sui diritti umani e civili
Sempre nel maggio 2021 il Cato Institute andava giù ancora più duro. E’ un istituto di ricerca statunitense di orientamento liberista: non sospettabile, dunque, di aderire alla “propaganda russa”. Eppure (in traduzione) dispensava questo consiglio agli Stati Uniti
Washington deve abbandonare il suo vecchio mito secondo il quale in Ucraina sta fiorendo una democrazia di stampo americano. In realtà, somiglia molto di più ai regimi pseudo democratici di Russia, Ungheria, Turchia
Ecco, così fino a pochi mesi fa si dipingeva l’Ucraina che ora mette letteralmente alla gogna la gente sulle strade. Eppure l’Occidente l’ha fatta entrare nel suo salotto buono.
GIULIA BURGAZZI