Molti si chiedono ultimamente se vi siano aggiornamenti sulla politica degli Stati Uniti e su Joe Biden. Non che gli affari esteri a dir il vero siano mai stati seguiti molto dagli italiani, ma il devastante silenzio in cui Biden ha fatto piombare gli USA è riuscito a far porre la domanda anche ai più distratti d’oltreoceano.
Le sue scarse apparizioni dalla Casa Bianca sono ormai diventate un goloso gossip da prima pagina anche per quei giornali che un tempo osannavano i più estremisti tra i liberali. Più di una volta Biden è stato fotografato mentre parlava da studi cinematografici che ricostruivano la Casa Bianca, tanto da guadagnarsi il soprannome di Presidente del Truman Show.
Addirittura in occasione di uno dei suoi richiami vaccinali, gli avevano letteralmente costruito un set, anzi un angolo dedicato, in cui si sedeva e porgeva il braccio all’infermiera (finta?) con un ampio spazio antistante riservato ai giornalisti per testimoniare l’evento. In quella occasione l’impietoso Jack Posobiek affermò “ecco, gli hanno costruito il parco giochi dove far finta di fare il presidente”.
Ma certamente non mancano altri esilaranti esempi. Ad appena qualche giorno dallo State of The Union, un momento importantissimo per fare il punto sulla salute della federazione a cui tutti presidenti hanno dedicato le loro migliori energie e strategie, si è saputo che l’evento programmato per il 20 gennaio è stato poi rimandato al 1 marzo.
Sorpresa? Beh non più dopo la lunga lista di mancanze e di gaffes a cui Biden ci ha abituati. Qualche giorno fa in conferenza stampa, ha apertamente dichiarato le strategie che gli Stati Uniti useranno nella gestione della crisi con la Russia. Quindi dopo aver dato del “criminale” e dell’”assassino” a Vladimir Putin appena lo scorso marzo, adesso gli ha poi direttamente regalato le chiavi del suo dipartimento di difesa.
Solo ieri Tucker Carlson in trasmissione ha dichiarato che di fatto nessuno ascolta più Biden (sicuramente non Putin) e che lui non fa nulla per essere ascoltato. Riportando una sua recente intervista, a chi gli chiede “Pensa, Presidente, di aver mantenuto le promesse fatte?” Biden risponde così “Non ho mai promesso nulla a nessuno, semmai ho fatto anche troppo rispetto a quello che la gente pensava avrei fatto”.
Già, far promesse in campagna elettorale e poi rispettarle durante il mandato non va più di moda e Biden sfrutta il nuovo trend, della serie “tutto oro quel che cola ”. E a dirla tutta di cose ne sono colate, tra la devastante politica sugli obblighi vaccinali, la criminale ritirata dall’Afganistan, il regalo di armi ed equipaggiamenti militari nuovi ai Talebani, l’inflazione galoppante e gli scaffali vuoti.
Quindi Carlson ha ragione quando dice che nessuno lo ascolta né a Washington né soprattutto tra gli esausti cittadini. Paradossalmente non si ci si allontana dalla verità se si dice che in appena un anno Biden è riuscito più che mai a cementare il patriottismo che Trump aveva fatto rinascere e crescere tra gli americani con il suo MAGA, Make America Great Again.
E se poi parliamo di cemento, non possiamo non raccontare delle recenti fotografie e video divenuti virali in USA. Dopo aver murato il Campidoglio lo scorso anno, ora è la volta della Casa Bianca. Biden ha fatto costruire barricate di cemento intorno all’edificio tra lo stupore e l’ilarità dei cittadini. Ruspe, muratori e altri operai a lavorare alacremente lì intorno come se avessero fretta di terminare. Molto probabilmente Biden teme che qualche ingrato non abbia apprezzato la sua devozione integralmente riassunta nella sua dichiarazione “ho fatto anche troppo per la nazione”, e si sa come funziona con gli ingrati e con gli esagitati.
Si sceglie l’esilio volontario, per non tornare poi mai più al potere. Se mai Biden c’è stato davvero.
MARTINA GIUNTOLI
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