Abbiamo già trattato lo “Zelensky world tour 2022” con lo scopo di chiedere la Terza Guerra Mondiale. Abbiamo già visto la sua tecnica di fare paralleli tra la guerra in Ucraina e situazioni dolorose dei Paesi che visita: il Muro di Berlino in Germania, 11 settembre e Pearl Harbor negli Stati Uniti.

Ovviamente se vai in Israele di cosa parli? Dell’Olocausto. Zelensky, facendosi forte anche delle sue origini ebraiche, ci prova: e quindi “la Russia come il Terzo Reich vuole una soluzione finale per il popolo ucraino”.

Prima regola per dialogare col mondo ebraico: mai fare paragoni con la Shoah. La Shoah è considerata un fenomeno unico nella Storia. Zelensky, almeno teoricamente ebreo, lo dovrebbe sapere.

“La guerra è terribile, ma il confronto con gli orrori dell’Olocausto e della soluzione finale è oltraggioso questa la dura replica del ministro delle Telecomunicazioni Yoaz Hendel a Zelensky.

Ancora più duro un altro membro della Knesset, l’ex ministro Yuval Steinitz che commenta durissimoSe il discorso di Zelensky il presidente ebreo dell’Ucraina, fosse stato fatto in giorni normali, avremmo detto che rasenta il negazionismo della Shoah. Un’accusa forte che lo status di ebreo di Zelensky non attenua, anzi, semmai aggrava. Ma Steinitz ci va giù ancora più duro e partorisce un tweet non tenero verso l’Ucraina: “E’ vero che molti salvarono ebrei diventando Giusto delle Nazioni. Ma la triste realtà della Storia è che molti aiutarono con entusiasmo i nazisti nel progetto di sterminare gli ebrei e prendersi le loro proprietà. La verità della Storia è che il popolo ucraino non può andare orgoglioso della propria condotta di fronte all’Olocausto ebraico. Parole di una durezza sconvolgente non solo verso Zelensky, ma verso tutta l’Ucraina.

Ma come può Zelensky andare tranquillamente in Israele a fare questi paragoni quando il criminale nazista Stepan Bandera è stato insignito ufficialmente del titolo di “Eroe dell’Ucraina” nel 2010 attirandosi le ire del Centro Simon Wiesenthal. Come si fa ad andare a chiedere ad Israele di dare armi a formazioni naziste quali il battaglione Azov e Pravy Sektor che sono loro, per prime a cercare di commettere un genocidio?

Ma c’é anche da dire che Israele non ha alcun interesse ad alienarsi le simpatie della Russia, e preferisce intelligentemente giocare il ruolo di mediatore: la Russia è un partner strategico per Tel Aviv per svariati motivi: la situazione in Siria, vitale per lo Stato ebraico, la presenza massiccia di israeliani di origine russa. Bennett ha anche dato a Zelensky il consiglio migliore: arrendersi. Di Israele si può dire tutto, ma non che non ne capisca di guerra.

ANDREA SARTORI

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