L’Unione europea ha pubblicato il piano per la normalizzazione dei rapporti: consiste di fatto nell’accettazione dell’indipendenza del Kosovo da parte della Serbia. Le due parti lo hanno sostanzialmente accettato con la mediazione della stessa Ue. Ora ci saranno ulteriori colloqui per l’attuazione pratica.
Il Kosovo è sorta di protettorato Nato ed Ue (formalmente, un protettorato delle Nazioni Unite) che nel 2008 si è staccato unilateralmente dalla Serbia filo-russa. Quest’ultima tuttora non ne riconosce l’indipendenza.
IL RICATTO UE ALLA SERBIA
Alle cronache ufficiali sulla normalizzazione dei rapporti però bisognerebbe aggiungere due elementi. Si tratta di un vocabolo: ricatto. E si tratta anche di un concetto: la normalizzazione che l’Ue sta perseguendo è poi quella voluta dagli Usa.
L’Ue ha ricattato la Serbia per farle trangugiare il piano. L’ha minacciata dicendole che altrimenti l’avrebbe fatta precipitare in un abisso, come ha spiegato il leader serbo Vucic. Ritiro di tutti gli investimenti europei dalla Serbia e chiusura del processo di integrazione europea. Quest’ultima cosa significherebbe, fra l’altro, la necessità di passaporto e di visto per uscire da un Paese grande quanto un francobollo e per raggiungere una qualsiasi destinazione europea.
GLI USA APPREZZANO IL PIANO PER SERBIA E KOSOVO
Quanto al ruolo degli Stati Uniti, Vucic ha avuto e continua ad avere colloqui col segretario di stato Statunitense Blinken. Gli Usa apprezzano il piano Ue per Serbia e Kosovo. Come ha scritto Associated Press, dopo l’inizio della guerra in Ucraina gli Usa – e non solo l’Ue – hanno “esercitato pressioni” per una più rapida normalizzazione dei rapporti fra Kosovo e Serbia. Usando parole diverse da quelle dell’Associated Press, si potrebbe anche dire: per far capitolare la Serbia e per costringerla a riconoscere il Kosovo come indipendente.
Nei mesi scorsi, le tensioni fra Serbia e Kosovo sono ripetutamente divampate. Il punto dolente è la situazione della minoranza serba in Kosovo, che la Serbia stessa sente a sé vicina. Prima le targhe automobilistiche dei kosovari serbi, poi l’arresto da parte delle autorità kosovare di un ex poliziotto di etnia serba.
IL KOSOVO VUOLE ENTRARE NELLA UE
Il piano di normalizzazione prevede rapporti di buon vicinato e la rinuncia delle due parti alla violenza per risolvere le dispute. Fin qui, è come dire che bisogna voler bene alla mamma. Prevede anche il reciproco riconoscimento dei documenti ufficiali. Stabilisce – ed è il punto principale – che la Serbia non cercherà di impedire al Kosovo di unirsi ad organismi internazionali. Ovvero, che la Serbia non cercherà di impedire l’ingresso del Kosovo nell’Ue. Curiosamente, il documento non contiene la prescrizione simmetrica, ma solo “un adeguato livello” di autogoverno per la minoranza serba in Kosovo.
Il Kosovo ha presentato domanda di ingresso nell’Ue lo scorso dicembre. La Serbia fa anticamera Ue dal 2009. Non risulta che in tutti questi anni – e fino a pochi mesi fa – qualcuno a Bruxelles si sia particolarmente scaldato per risolvere il nodo dei suoi rapporti col Kosovo.
GIULIA BURGAZZI