Discorso integrale del presidente russo Vladimir Putin tradotto da Visione Tv

[articolo in corso di aggiornamento]

Buongiorno deputati, senatori e stimati cittadini della Russia. Come sappiamo, pronuncio il messaggio di oggi in un periodo molto complesso per il Paese. Cambiamenti cardinali in tutto il mondo, per una serie di avvenimenti storici, vanno a determinare il futuro dei nostri Paese e popolo, quando per ciascuno di noi c’è una grande responsabilità. Un anno fa, per la difesa della gente nei nostri territori storici e per liquidare la minaccia proveniente dal regime nazista di Kiev, si è deciso di svolgere l’operazione militare speciale. Passo dopo passo, accuratamente e consequenzialmente perseguiremo gli obiettivi di fronte a noi.

A partire dal 2014 il Donbass ha combattuto difendendo il diritto a vivere nella propria terra, a parlare nella propria lingua madre. Ha lottato e non si è arreso sotto i bombardamenti del regime di Kiev, credendo che la Russia sarebbe giunta in suo soccorso. Nel frattempo abbiamo fatto tutto il possibile per risolvere il problema in maniera pacifica. Abbiamo portato avanti trattative per uscire da questo conflitto ma alle nostre spalle si ordiva uno scenario completamente diverso: in Occidente si assicurava di desiderare la pace ma come vedete erano tutte menzogne. Hanno semplicemente procrastinato: chiudevano gli occhi sugli omicidi politici, sulla repressione contro gli invisi al regime di Kiev, su ciò che veniva fatto ai religiosi dai neonazisti tramite azioni terroristiche nel Donbass. Le accademie occidentali preparavano i battaglioni ucraini, fornivano le armi e – voglio sottolineare – ancor prima dell’inizio dell’operazione militare speciale c’erano trattative tra Kiev e Occidente su sistemi missilistici e armamenti pesanti. Ricordiamo il desiderio del regime di Kiev di avere le armi nucleari: ne parlavano pubblicamente. Stati Uniti e Nato hanno portato la loro presenza e le loro basi fino ai confini della Russia, come teatro delle future azioni militari, preparando il regime di Kiev a una grande guerra. E oggi lo ammettono pubblicamente, apertamente, senza farsi problemi. Sono addirittura orgogliosi dei loro assassinii.

Parlano degli accordi di Minsk come di uno spettacolo: mentre in Donbass si spargevano fuoco e sangue, mentre la Russia sinceramente cercava una soluzione pacifica, loro giocavano con la vita delle persone  con carte false. Questo meccanismo è stato testato già molte volte in precedenza, distruggendo la Jugoslavia, la Libia, l’Iraq, la Siria. Queste cose mai potranno essere dimenticate, l’essere per bene non è da loro. In secoli di colonialismo ed egemonia si sono abituati all’idea che a loro è concesso tutto e chi se ne importa del resto del mondo. Al contempo hanno ingannato anche i popoli dei loro stessi Paesi con favole su cercare la pace attraverso le risoluzioni dell’Onu. Le élite occidentali sono diventate simbolo di menzogna totale senza principi. Noi insistiamo non solo sulla nostra posizione ma anche sui nostri interessi e sul fatto che nel mondo contemporaneo non può esserci suddivisione tra i cosiddetti Paesi civilizzati e tutto il resto: occorre un partenariato onesto che neghi aggressività ed esclusività.

Eravamo sinceramente pronti a un dialogo costruttivo con l’Occidente. Insistevamo sul fatto che l’Europa e il mondo hanno bisogno di un sistema di sicurezza globale e per anni abbiamo proposto ai nostri partner di lavorarci insieme. Ma in risposta solo reazioni incomprensibili, non solo con le parole ma anche con i fatti: l’ampliamento della Nato fino ai nostri confini, la creazione di nuovi sistemi anti-missilistici, lo sviluppo di contingenti militari ai confini della Russia e non solo. Voglio sottolineare, ma sapete benissimo, che nessun Paese al mondo ha una quantità di basi militari all’estero paragonabile a quella degli Stati Uniti: il mondo intero è infarcito di basi. Sono usciti dai trattati internazionali, compresi quelli sui missili a lunga gittata, in modo unilaterale hanno interrotto ogni accordo per la pace sul pianeta. Perché?

A dicembre 2021 abbiamo inviato ufficialmente a Usa e Nato un progetto per la garanzia si sicurezza ma tutte le nostre posizioni di principio hanno ricevuto un diniego di fatto. A quel punto è diventato chiaro che i piani di aggressione non si sarebbero fermati lì. La minaccia continuava a crescere di giorno in giorno e non c’era dubbio che a febbraio 2022 tutto era pronto per l’ennesima azione di sangue nel Donbass. Voglio ricordare che già nel 2014 ha iniziato ad accumulare là carri armati, aerei e missili. Ricordiamo i bombardamenti su Donetsk e le altre città. Nel 2015 hanno fatto un ulteriore tentativo di attacco diretto al Donbass usando il terrore contro la popolazione pacifica, contro le risoluzioni adottate dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Voglio ripeterlo: sono loro che hanno scatenato questa guerra e noi usiamo la forza per fermarla. Coloro che pianificavano nuovi attacchi contro Donetsk e Lugansk capivano benissimo che gli obiettivi successivi sarebbero stati la Crimea e Sebastopoli. Noi ce ne rendiamo perfettamente conto. Adesso parlano apertamente di questi piani, di ciò che noi già sapevamo: difendiamo la vita delle persone, le nostre case, e l’Occidente il suo potere illimitato con miliardi spesi per armare il regime di Kiev. Come termine di paragone, secondo l’Osce per i Paesi più poveri nel 2020-2021 sono stati stanziati 60 miliardi di dollari, per la guerra 150. La lotta alla povertà, l’ecologia dove sono finite? E il flusso di soldi per la guerra e per fomentare rivolte in tutti i Paesi del mondo continua ad aumentare. Alla conferenza di Monaco di pochi giorni fa si sentivano continue accuse contro la Russia. L’impressione è che ciò sia stato fatto solo per far dimenticare l’operato dell’Occidente negli ultimi decenni.

Secondo le stime degli esperti militari americani (vorrei richiamare l’attenzione su questo: non abbiamo inventato noi queste cifre), a seguito delle guerre che gli Stati Uniti hanno scatenato dal 2001, quasi 900 mila persone hanno perso la vita e più di 38 milioni sono diventati profughi. Ora stanno cercando di cancellare tutto questo dalla memoria dell’umanità, fingendo che nulla di simile sia mai accaduto. Ma nessuno al mondo lo ha dimenticato. Stiamo parlando di trilioni di dollari. Della possibilità di continuare a derubare tutti ammantando valori di democrazia e libertà che in realtà sono totalitari; offendendo i leader degli altri Paesi; distogliendo l’attenzione dagli scandali di corruzione, dalle contraddizioni e dai problemi socio-economici interni.

Negli anni ‘30 del secolo scorso ciò aprì la strada ai nazisti. Oggi plasmano l’Ucraina come anti-Russia e chi conosce la storia sa che ciò affonda le radici nel 19 esimo secolo, quando l’obiettivo era separare il territorio storico oggi chiamato Ucraina dal nostro Paese. Tutto si ripete. A partire dal 2014 l’Occidente ha forzato la mano in tal senso. Il colpo di Stato? Come se fosse normale. Come ideologia, russofobia e nazionalismo aggressivo. Poco tempo fa, e ci vergogniamo a dirlo, hanno intitolato una brigata ucraina alla Edelweiss, una divisione delle Ss che si opponeva ai partigiani di Jugoslavia, Cecoslovacchia e Italia (…). Questi simboli [nazisti] si trovano anche sui carri armati ucraini. Non nascondono di chi si sentono eredi. Incredibile che nessuno dei potenti occidentali se ne accorga, ma ciò accade perché a loro non importa niente, se non combattere contro la Russia (…). Il progetto anti-russo è una politica revanscista volta a creare instabilità e conflitti a ridosso dei nostri confini.

Negli anni ’30 come oggi il loro obiettivo è unico: aggredire a Oriente e fomentare la guerra in Europa attraverso mani altrui. Noi non combattiamo contro il popolo ucraino che è ostaggio del regime di Kiev e dei suoi padroni occidentali che hanno occupato l’Ucraina in senso politico, economico e militare. Per decenni hanno distrutto l’industria e dilapidato le risorse naturali ucraine: ne sono conseguiti degrado e povertà. In queste condizioni è facile trovare materiale da guerra. Alla fine hanno trasformato gli ucraini in un prodotto di consumo, è mostruoso. L’escalation e le vittime sono responsabilità delle élite occidentali (…). Hanno usato l’Ucraina come testa di cuoio contro la Russia per cambiare gli esiti conflitto in atto (…).

Mentono continuamente, attaccano la nostra cultura e le altre organizzazioni religiose, ma guardate anche che cosa fanno con i loro stessi popoli e identità nazionali. La pedofilia diventa norma, i prelati sono obbligati a celebrare matrimoni omosessuali: facciano come gli pare, qui da noi nessuno si intrufola nella vita privata delle persone. Ma guardate le Sacre Scritture: per tutte le religioni la famiglia è l’unione di un uomo e di una donna, ma anche questi testi sacri oggi vengono messi in dubbio. La Chiesa anglicana ora prevede di creare un Dio neutrale [dal punto di vista del genere]. Non si rendono conto di quello che fanno. Milioni di occidentali capiscono di essere condotti verso una catastrofe spirituale, sembra una follia ma è un problema loro, noi dobbiamo difendere i nostri figli da degrado ed estinzione.

Quella in corso è una caccia alle streghe: noi non ce l’avremo con coloro che tradiscono la loro patria, che ciò rimanga sulla loro coscienza, la cosa importante è che tutti noi siamo orgogliosi del fatto che il nostro popolo multi-etnico in stragrande maggioranza abbia assunto posizione di principio sull’operazione militare speciale: questo costituisce il vero patriottismo nonché sentimenti tipici del nostro popolo comprendendo il destino del singolo e del proprio Paese. Il popolo russo ha dato una valutazione morale di tutto ciò che sta accadendo e ha assunto appunto una posizione di principio comprendendo il senso e sostenendo le nostre azioni. Il vero patriottismo tipico del nostro popolo è veramente degno e mostra il legame tra il destino del singolo e quello della Patria. Ringrazio tutto il popolo russo per il suo coraggio.

[continua…]

 

 

 

 

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