Elon Musk impedisce all’Ucraina di usare la connessione internet fornita da Starlink per guidare i suoi droni contro l’esercito russo. Che ciò accadesse il resto del mondo lo sapeva già da un pezzo, tuttavia il quartier generale di Musk se ne accorge ora: solo ora, proprio ora?

Ad ogni modo giovedì 9 febbraio 2023 SpaceX, l’azienda di Starlink fondata da Musk, ha messo in atto accorgimenti che impediscono all’Ucraina di continuare a tenere questo comportamento. Si tratta di una violazione dei termini di servizio, sostiene SpaceX.

Ma bastava leggere i giornali. Fin dall’inizio della guerra si sa che l’Ucraina usa Starlink per dirigere i droni che individuano le posizioni delle truppe russe e le bersagliano con le bombe. Per sbloccare un ricordo ai grandi media che accolgono la decisione di SpaceX come un fulmine a ciel sereno: ne parla ad esempio un articolo del Times datato 18 marzo 2022.

E dunque, cosa ha davvero convinto SpaceX ad impedire all’Ucraina di usare Starlink per i droni? Ovviamente, non si sa. Un’ipotesi è che la Russia, ora, sia in grado di mettere Starlink fuori servizio o di attuare altre ritorsioni.

L’UCRAINA USA LA RETE STARLINK PER PILOTARE I DRONI

Riassunto delle puntate precedenti e quadro generale. Elon Musk ha fornito all’Ucraina la connessione internet satellitare tramite Starlink nei primissimi giorni della guerra, in risposta ad una richiesta del ministro ucraino della Trasformazione Digitale.

All’epoca internet funzionava ancora bene in Ucraina: Starlink era ritenuto necessario come potente scialuppa di salvataggio in caso di distruzione delle infrastrutture. Questa distruzione è effettivamente arrivata, ma dopo molti mesi.

Nel frattempo, l’Ucraina ha usato Starlink, oltre che per scopi civili, anche per le comunicazioni dell’esercito e per pilotare i droni. La cosa, incidentalmente, ha messo in luce come in questi nostri tempi le decisioni di un singolo imprenditore possano influenzare addirittura le sorti di una guerra.

Poi ieri SpaceX ha fatto sapere che l’uso di Starlink per pilotare i droni va al di là degli accordi contrattuali. In sostanza, secondo le parole della presidente, Starlink doveva dare la connettività per scopi civili; finché l’esercito la usa per le sue comunicazioni, può anche andar bene: ma non un passo più in là. Così la società ha reso impossibile, o almeno molto difficile, il notorio uso di Starlink per i droni.

LA RUSSIA HA MESSO MUSK NEL MIRINO?

Una decisione del genere può essere spiegata con la volontà di evitare che Starlink diventi il bersaglio di rappresaglie russe. L’argomento non fa parte di quelli abitualmente discussi sulle pubbliche piazze. Si tratta pur sempre di guerra e di cyberwar. Esistono però degli indizi in base ai quali si può ritenere che la Russia, negli ultimi mesi, abbia messo Starlink nel mirino.

Nell’ottobre scorso, la Russia ha fatto sapere che essa avrebbe potuto prendere di mira i satelliti commerciali statunitensi coinvolti nella guerra in Ucraina. Non ha citato esplicitamente Starlink, ma le parole sembravano cucite proprio a sua misura. Inoltre, secondo fonti russe riprese da un sito specializzato in tecnologia, l’esercito russo sarebbe sul punto di cominciare ad usare strumenti che consentono di individuare i terminali di Starlink lungo la linea del fronte.

Impossibile sapere se è vero. Se lo fosse, lo scopo non sarebbe certo quello di recapitare ai terminali un mazzo di fiori.

È anche impossibile sapere se negli ultimi giorni le minacce che incombono su Starlink in Ucraina sono diventate più vicine e più concrete. Sicuramente però è pubblicamente noto da sempre che l’Ucraina usava Starlink per pilotare i droni mentre SpaceX ha deciso di impedirlo solo ieri.

GIULIA BURGAZZI

 

 

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