La Cina ora manda in Russia equipaggiamenti utili per la guerra in Ucraina. Non si tratta tuttavia di armi.
La Cina infatti sa che, in un caso del genere, gli Stati Uniti farebbero fuoco e fiamme e, almeno finora, non li ha provocati in questo senso. Però risulta che società cinesi di proprietà statale vendano alla Russia elmetti, giubbotti antiproiettile e simili.
Gli Stati Uniti, come riferisce la testata economica Bloomberg, se ne sono accorti, sono preoccupati e intendono discuterne con la Cina.
I RAPPORTI TRA RUSSIA E CINA
Con l’inizio della guerra, Russia e Cina sono sempre più vicine dal punto di vista politico. La Cina, nonostante le pressioni occidentali, non ha mai condannato la Russia e ha sempre sottolineato la necessità di una soluzione diplomatica, anche se non risultano sue iniziative in proposito.
Inoltre, sempre in seguito allo scoppio della guerra, i due Paesi fanno grandi affari commerciali con reciproca soddisfazione. Vale anche per le risorse energetiche. La Cina fa shopping di gas e di petrolio russo che l’Occidente ora rifiuta autolesionisticamente di acquistare. Se l’alleanza si saldasse anche in campo militare, l’Occidente e gli Stati Uniti finirebbero davvero alle corde come pugili suonati.
In teoria, i giubbotti e gli elmetti potrebbero essere il primo passo verso vere e proprie forniture belliche.
LA REAZIONE DEGLI STATI UNITI
Bloomberg non cita espressamente in cosa consistono gli equipaggiamenti cinesi per l’esercito russo. Lo fa la Cnn con un articolo successivo che, parlando di attrezzature non letali come appunto elmetti e giubbotti anti-proiettile, aggiunge un particolare davvero curioso. E cioè: gli Stati Uniti non sanno se il governo cinese conosce questo fatto.
Ma come? Sono imprese statati quelle che vendono gli elmetti e i giubbotti alla Russia. In Cina non si muove foglia che il governo non sappia e non voglia. Figuriamoci quando si tratta di imprese statali e di materiali destinati alla Russia per un impiego vagamente bellico…
Rimane a questo punto un’ipotesi. E cioè il fatto che gli Stati Uniti stiano offrendo alla Cina la possibilità di dignitoso dietrofront. Che vogliano spingerla verso una dichiarazione più o meno come: “Non avevamo idea di una cosa del genere. Smettiamo subito e vi promettiamo che non accadrà più”.
Se questa ipotesi è vera, significa che gli Stati Uniti hanno una tremenda paura di finire all’angolo, e che anzi forse vi si trovano già.
GIULIA BURGAZZI