La pazienza si sta assottigliando”. Le parole minacciose del presidente americano Joe Biden contro chi rifiuta il vaccino sembrano quasi comiche se si pensa al fatto che arrivano dallo stesso uomo responsabile del più grave disastro militare dell’intera storia americana, del potente della terra che si è fatto dettare condizioni da un gruppo terroristico e che solo ieri si è fatto mettere i piedi in testa anche da Xi Jinping per telefono.

Nonostante tutto questo, Joe Biden se la prende con gli americani che non si vaccinano con parole di una durezza mai usata nemmeno nei confrobti dei talebani. Questo è stato notato anche dalla storica emittente conservatrice Fox News, il cui conduttore Jesse Watters non ha potuto fare a meno di notare come il presidente Biden sia più duro con gli americani non vaccinati che con i talebani che hanno le mani sporche di sangue americano.

Ironicamente, nello stesso momento in cui Joe Biden arriva a minacciare i cittadini americani che non si sottopongono ad un trattamento che riguarda il loro corpo, la sua vice Kamala Harris attacca pesantemente il Texas perché la recente legge sull’aborto lederebbe il diritto a disporre liberamente del proprio corpo.

Ma cosa ha detto Sleepy Joe?

Il simpatico nonnetto ha fatto il Rambo coi dipendenti federali, costringendoli al vaccino e togliendo loro la possibilità del tampone. La misura riguarderà 2,1 milioni di lavoratori americani.

La mossa pare anche politica: il pugno duro di mister Magoo che invece diventa docile come un agnellino davanti ai mullah afghani è diretta anche verso quegli Stati a guida repubblicana che stanno contrastando Biden. Infatti l’America, che resta comunque una democrazia, sta reagendo anche politicamente alle gravissime minacce di Biden ai suoi stessi cittadini.

A differenza dei vari governatori italiani leghisti che si lasciano mettere i piedi in testa e appoggiano le campagne governative, i governatori repubblicani americani hanno già annunciato battaglia contro gli ordini di Sleepy Joe.

Di più: lo stesso Congresso degli Stati Uniti vede i repubblicani sul piede di guerra contro il presidente.

Joe Biden è, al momento, uno dei presidenti più impopolari di sempre. Sull’Afghanistan è riuscito a battere persino il record negativo di George W. Bush e pure la vice Kamala Harris, che secondo molti lo sostituirà a breve, è meno popolare di quel che si pensi. La questione afghana è percepita come un disastro anche peggiore del ritiro da Saigon o la crisi degli ostaggi che costò la presidenza a Carter.

Se Joe Biden crede di recuperare punti facendo il duro verso i cosiddetti no vax dopo che ha umiliato l’America davanti ai talebani si sbaglia di grosso. La sua presidenza appare sempre più debole, ma la crisi non sta coinvolgendo solo lui, ma l’intero Partito Democratico oramai in crisi da anni.

Thomas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti e autore della celeberrima Dichiarazione del 4 luglio 1776, diceva che “non il popolo deve temere il governo, ma è il governo che deve temere il popolo”.

Joe Biden pare, con le sue minacce, aver scordato le parole del Padre Fondatore.

Il suo guaio è che milioni di americani invece le ricordano bene. E non sono disposti a farsi umiliare da un presidente imbarazzante di cui ormai tutta l’America si vergogna, compresi molti dei suoi stessi elettori.

ANDREA SARTORI

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