Emmanuel Macron è stato certamente uno dei leader europei che ha saputo muoversi meglio nel marasma russo-ucraino: a confronto di un Draghi oramai preda di deliri bellicisti, il presidente francese ha saputo dosare sapientemente bastone e carota non interrompendo mai il dialogo diretto con Putin. E non interrompe la neanche produzione in Russia.
E’ di queste ore il via libera del governo francese alla casa automobilistica Renault per continuare a produrre la Renault Lada in Russia. Ricordiamo che lo Stato francese, bellicista a parole, è azionista della casa automobilistica al 15,01 per cento. Il gruppo della Losanga è inoltre socio di maggioranza della Avtovaz e ha chiuso il 2021, anno di difficoltà per tutti, con risultati positivi. Parigi quindi opta per una visione pragmatica: l’economia prima di tutto. E Renault non è l’unica azienda francese a non lasciare la Russia con il benestare di Macron: anche Auchan, Total e Leroy Merlin rimangono nel Paese di Putin: Leroy Merlin sta addirittura valutando un’espansione.
Dall’altra parte, seppur continui a fare affari con la Russia come se niente fosse, Macron sta considerando di stampare tessere annonarie per i poveri. Questo è dovuto soprattutto all’aumento dei prezzi causato dalla guerra e di cui anche in Italia ci stiamo accorgendo. Certamente, Macron pensa anche alla campagna per la rielezione, e si sa che non è popolarissimo )basti pensare al fenomeno dei gilet gialli), ma vi è anche un giocare d’ambiguità: da un lato continua a fare affari come se non ci fosse guerra, dall’altro stampa tessere annonarie come se il Paese fosse sotto assedio.
Al di là di tutte le ambiguità Macron appare quasi un gigante a confronto di Draghi, che sta facendo di tutto per provocare l’orso russo senza giocare sottobanco come il francese, tra invio di armi, beni congelati e mezze dichiarazioni di guerra. E invece di pensare a qualcosa che possa aiutare i meno abbienti Draghi comincia a parlare di razionamenti. Macron sta dando l’avvio per lanciare le tessere annonarie che poi non farà, come accadde per obblighi vaccinali vari? A questo punto, visto che di fatto siamo una colonia francese, forse Macron potrebbe stampare 60 milioni di tessere per noi italiani.
Si ripete comunque il copione della Libia, passata da italiana a francese grazie al collaborazionismo della classe dirigente italiana. La Francia continua a fare affari, l’Italia si fa trascinare da Draghi in una guerra non nostra e che polverizzerà definitivamente l’economia italiana. E i vuoti italiani saranno riempiti dai francesi, che probabilmente hanno dato ordini precisi al banchiere fantoccio di Bruxelles.
ANDREA SARTORI
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