Mala tempora currunt nelle corti dei reali di tutta Europa, ma pare che si siano addensate nubi parecchio fitte soprattutto sulla Gran Bretagna e sulla casata dei Windsor.
Prima Henry e Megan in fuga verso il Canada, poi i problemi di salute di Sua Maestà, e poi le sue recenti ossessioni per gli elicotteri e per i lupi.
Qualche giorno fa Elisabetta ha dichiarato di aver addirittura sognato prima che qualcuno della famiglia sarebbe morto in un attacco aereo durante un volo in elicottero, e pare infatti che abbia anche rinforzato la policy che già impediva ai reali di spostarsi con mezzi propri, e poi invece che invece fossero i lupi a far fuori uno dei Windsor. Strane ossessioni di una vecchia signora!
Adesso, invece, a far venire le palpitazioni alla regnante è il Principe Andrea che dovrà affrontare una causa civile in un tribunale di New York. Il Duca non è riuscito infatti a fermare il corso della legge ed é la sua accusatrice di lunga data Virginia Giuffrè a metterlo nuovamente nei guai.
La donna fece causa al coronato nell’agosto dello scorso anno per i fatti avvenuti sull’isola di Epstein quando la stessa era ancora una minorenne. La Giuffrè sostiene nell’accusa che il principe Andrea abbia abusato di lei quando ancora non aveva raggiunto la maggiore età e di aver subito le stesse violenze ripetutamente e in più sedi.
Proprio come anticipato in un articolo dello scorso 31 dicembre 2021, sarebbe stato difficile per il principe evitare i togati e puntualmente infatti, dopo aver perso il ricorso, il giudice Kaplan di una corte federale di Manhattan si è mostrato irremovibile e ha stabilito che la denuncia di Virginia Giuffrè potesse e dovesse essere accolta e discussa a New York.
In occasione del ricorso il Duca di York aveva fatto affidamento su due fattori che evidentemente pensava fossero rilevanti. Il 3 gennaio scorso era stato pubblicato l’accordo del valore di 500.000$ che la Giuffrè ed Epstein avevano sottoscritto nel 2009 a testimonianza del fatto che la donna non avesse più nulla a pretendere dal principe, poiché nell’accordo erano inclusi i fatti menzionati dallo stessa ed avvenuti sull’isola. Altro fattore che i legali di Andrea pensavano potesse far riflettere la corte era l’attuale residenza della Giuffrè che al momento vive con la propria famiglia in Australia.
Nessuno dei due fattori ha evidentemente pesato sulla decisione del giudice e per questa volta almeno la legge è davvero uguale per tutti.
Il processo deve di fatto ancora cominciare, ma i guai sono invece già arrivati per Andrea. Dopo appena 24 ore dalla decisione del giudice di portare avanti la causa civile, il principe si è spogliato di ogni titolo militare ed ogni singolo patronato reale restituendoli alla madre, la regina Elisabetta, la quale ha giudicato fosse la cosa migliore che il figlio potesse fare. Di fatto Andrea con questa mossa si è ritirato da ogni impegno riguardante la casa reale e seguirà la sorte legale da privato cittadino. Anche i titoli come “Sua Altezza”non saranno più utilizzati in maniera ufficiale, ma solo in maniera ufficiosa. Prima di lui già Henry e Meghan avevano restituito i titoli al momento di lasciare la vita a corte. Inoltre una fonte vicina ai Windsor sostiene che gli impegni che pertinevano al reale verranno redistribuiti tra gli altri membri della famiglia.
In realtà non era desiderio di Andrea quello di lasciare spontaneamente i titoli, tuttavia in una lettera firmata da 150 veterani si chiedeva insistentemente che i militari non venissero infangati dallo scandalo che stava venendo fuori. Anzi, come si legge nel documento, si auspicava fosse addirittura la Regina a ritirare gli onori nel caso in cui il principe non lo avesse fatto da solo. Il Duca di York, quindi, non ha potuto far altro che attenersi a quanto richiesto con le conseguenze che sappiamo.
Questa volta Andrea non ne uscirà facilmente, o almeno non dopo che giustizia sarà fatta, tanto più che i legali della Giuffrè hanno dichiarato pubblicamente che nessun risarcimento in denaro potrà mai bastare da solo a riparare le immense ferite che la donna si porta dentro da anni.
Non si sa quanto tempo ci vorrà prima di conoscere l’esito della causa, alcuni sostengono diversi mesi, altri sono più ottimisti e prevedono un termine più vicino. Ciò che sappiamo con certezza è che ormai sono lontani i tempi in cui la casata Windsor sfornava rampolli tutti d’un pezzo che conquistavano le più belle dame del reame, e ora che al posto delle dame ci sono le damigelle, forse è il caso che la legge faccia il suo corso fino alla fine.
Con buona pace della Regina che chissà per quanto ancora potrà resistere.
MARTINA GIUNTOLI