Scatenare il finimondo, oggi? Facile: basta parlare di Covid e di sieri. Altra rissa tra tifoserie? Da una parte i pacifisti (prontamente definiti “putiniani”) e dall’altra gli incrollabili sostenitori di Zelensky, dipinto come eroico arcangelo della democrazia. Si può continuare all’infinito: di qua l’informazione indipendente, di là il mainstream. Se poi si volesse proprio esagerare, basta premere il pulsante rosso. Vedi alla voce: esoterismo. O meglio ancora: grandi enigmi all’ombra del potere, con annesse leggende.
La storia più eclatante? Quella del Priorato di Sion. L’ha raccontata Dan Brown nel “Codice da Vinci”: 85 milioni di copie vendute. Uno dei libri più letti, al mondo. Il succo: esisterebbe un’associazione super-segreta – il Priorato di Sion, appunto – impegnata da secoli a contrastare il potere vaticano. Sulla base di una presunta verità indicibile: il reale significato del Graal. Ovvero: il Sang Real. La favolosa “discendenza di Cristo”, propagatasi in Europa con lo sbarco della Maddalena nel sud della Francia. Eresia: il Salvatore avrebbe dunque avuto moglie e figli?
IL GRAAL, LEONARDO E DAN BROWN
Fin qui, Dan Brown: pura fiction. Con risvolti suggestivi: lo stesso Leonardo da Vinci, per esempio, sarebbe stato uno dei “gran maestri” del fantomatico Priorato. La tesi del bestseller: se dovesse emergere quell’insopportabile “rivelazione”, il potere della Chiesa sarebbe finito, insieme alla sua missione storica. Il libro, uscito nel 2003, ha suscitato reazioni accese: scontato lo sdegno della gerarchia cattolica per quella che viene considerata una fiaba, mediocre e pure offensiva. Insomma, spazzatura.
Altri si sono invece precipitati a ridicolizzare la fonte: cioè il controverso esoterista francese Pierre Plantard, che a partire dal 1957 depositò – alla Biblioteca Nazionale di Parigi – le carte che citano il Priorato, fino ad allora sconosciuto. Nei documenti c’erano nomi e cognomi dei presunti leader dell’oscuro sodalizio. Personaggi da niente: Botticelli, Leonardo. Alcuni, poi, sembrano rinviare direttamente ai Rosacroce, altra fratellanza molto chiacchierata ma ufficialmente mai definitasi con precisione. Ecco allora l’alchimista francese Nicolas Flamel e il medico britannico Robert Fludd, lo stesso Isaac Newton, il grande scrittore Victor Hugo e il regista Jean Cocteau.
L’OMBRA LUNGA DEI ROSACROCE
Nella lista compare anche il teologo tedesco Johann Valentin Andreae, autore dei “manifesti rosacrociani” che all’inizio del ‘600 misero in subbuglio mezza Europa: indicavano ai luterani una via di perfezionamento religioso sulla scorta dei mistici fiamminghi come Tommaso de Kempis, autore de “L’imitazione di Cristo”. Riformatori religiosi dal piglio rivoluzionario? O piuttosto sette segrete, dietro le quinte del potere? E poi: sono esistiti veramente, i misteriosi Rosacroce? E che dire, del Priorato? Gli scettici dominano: oggi, Wikipedia presenta la fonte principale – Plantard – come un semplice mitomane in cerca di visibilità.
Non la pensa così uno storico indipendente come Nicola Bizzi. Fiorentino, appassionato di archeologia, fondatore dell’editrice Aurora Boreale: pubblica libri rari e colti, spesso di argomento esoterico. È troppo comodo – dice – pensare che Plantard si sia inventato tutto. Il Priorato? Certi indizi lasciano pensare che sia esistito davvero (e magari è tuttora attivo: non certo onnipotente, però influente). È infatti emerso – spiega Bizzi – che quelle carte depositate a Parigi provenivano dalla Gran Loggia Alpina, cuore della massoneria svizzera. Un paese che rievoca, nella sua bandiera, la croce templare.
BIZZI: TEMPLARI E CISTERCENSI
Proprio dai Templari parte l’analisi di Bizzi. E prima ancora: colpisce lo strano trasferimento di un neonato ordine monastico, quello cistercense, che dalla Calabria si spostò improvvisamente in Francia. Da lì, con Bernardo di Chiaravalle, la costituzione dei Cavalieri del Tempio e la proiezione verso le Crociate. Stando a Plantard, cistercensi e Templari sarebbero stati “creati” del Priorato: pure emanazioni. Con i Templari, poi, finì male: il taglio del famoso Olmo di Gisors (1188) avrebbe simboleggiato il divorzio da una struttura ormai autocratica, proto-bancaria e ingombrante, divenuta “padrona” di mezza Europa.
Infine, la tragedia: la messa al bando dei Templari nel 1307 e la condanna al rogo del loro ultimo “gran maestro”, Jacques de Molay. Un racconto leggendario riferisce che il vegliardo, morendo, avrebbe maledetto il Papa e il sovrano, responsabili della sua fine. Fatto sta che, di lì a poco, perirono davvero: sia Clemente V che Filippo il Bello. Che attinenza possono avere, quelle storie, con la nostra attualità? Dettagli inquietanti: sembravano ricalcare proprio la simbologia templare alcuni aspetti (luoghi, date) degli attentati firmati dall’Isis in Francia.
PARIGI, LA NUOVA GERUSALEMME
Proprio la Francia – sottolinea Bizzi – è davvero l’epicentro del problema: persa Gerusalemme, quel potere-ombra intese “sacralizzare” il territorio transalpino. Si spiega così la comparsa medievale delle cattedrali, costruite dai massoni e finanziate dai Templari. La geografia di quei capolavori architettonici riproduce in terra l’esatta disposizione degli astri che compongono la costellazione della Vergine. Una sorta di “omaggio” alla Maddalena, patrona di una Francia concepita come “Nuova Gerusalemme”.
Perché proprio la Francia? Sempre per quel motivo: il preteso sbarco, in Provenza, di Maria di Magdala (incinta). Da cui, appunto, il successo mondiale di Dan Brown. Leggende? Sì, conferma Bizzi: quello della “discendenza cristica” è un vero e proprio mito, che si vuole legato alla Stirpe di David. Il problema però è un altro – osserva lo studioso – e probabilmente investe tutti noi, da vicino. Ovvero: c’è chi crede seriamente, a quella storia. E pretende addirittura di esserne l’erede, in termini di potere terreno.
ASBURGO E LORENA, DOPO I MEROVINGI
Era il caso dei Merovingi: loro sì, nell’alto medioevo si consideravano i continuatori – dinastici – dell’ipotetico Sang Real. E il guaio, aggiunge Bizzi, è che grandi famiglie a lungo regnanti, in Europa, si sono sempre ritenute eredi, per linea di sangue, proprio dei Merovingi. Per esempio gli Asburgo. E i Lorena, insieme al loro ramo cadetto dei Guisa. Se rileggiamo la storia, avverte lo studioso, scopriamo che stavano dietro a mille intrighi e congiure. Nonché a tutte le maggiori guerre europee degli ultimi 500 anni. Con l’obiettivo segreto di riportare al potere il vantato sangue merovingio?
Certo, sembrano favole. Ma le carte di Plantard – dice ancora Bizzi – contengono informazioni precise: nomi, genealogie, racconti perfettamente coerenti. Dunque, si domanda lo storico: perché liquidare Plantard come una specie di cialtrone, anziché chiedersi come mai, di colpo, quell’eventuale struttura-fantasma avrebbe deciso di rivelare la sua esistenza? I suoi misteriosi reggenti pensavano forse che l’Europa del dopoguerra fosse alla vigilia di una svolta epocale, a partire dai palazzi parigini?
LE RIVELAZIONI DI PAOLO RUMOR
E poi: non è ridondante, l’ombra di tutti quei poteri così scivolosamente inafferrabili? I Templari come braccio operativo del Priorato, a sua volta espressione dei contigui Rosacroce? E se la vera regia fosse rimasta finora nascosta? Bizzi si interroga cioè sull’ipotetica, reale identità del super-potere che sembra dominarci, in modo occulto, attraverso un’infinita catena di intermediari ben mimetizzati nella storia. E allude al libro “L’altra Europa”, in cui Paolo Rumor (nipote del cinque volte premier Mariano Rumor) indica la presenza invisibile di un network segreto – la Struttura – che deterrebbe il supremo potere, ininterrottamente, da qualcosa come migliaia di anni.
Per la precisione: attorno al 9600 avanti Cristo, in prossimità del cataclisma che avrebbe sconvolto la Terra (il “diluvio universale”, stando ai geofisici) quella presunta, remotissima super-casta avrebbe ottenuto una sorta di investitura. E da chi? Forse da parte di potenti personaggi, magari neppure terrestri, che avrebbero abbandonato il pianeta appena prima della catastrofe? Suggestioni, certo. Ma forse illuminanti. E non solo di ieri, comunque: perché certe narrazioni tengono banco anche oggi. Non a caso, probabilmente, gli Ufo sono appena tornati a svolazzare anche ufficialmente nei nostri cieli. Dischi volanti multiuso: utili per spaventare il pubblico. E magari per distrarlo dalle malefatte (terrestri) dei signori del mondo?
DIETRO LE LEGGENDE, UN POTERE “ALIENO”?
Di fronte a ipotesi come quelle di Bizzi e Rumor – il Priorato di Sion, la Struttura – si resta francamente disorientati. La prima reazione è sempre la più facile: scartarle, come pura follia paranoide. Barzellette per fanta-complottisti. E invece, suggerisce Bizzi, bisogna pur “sapere” che un certo potere europeo – anche massonico – continua a cullarsi nella mitopoiesi merovingia, coltivando piani concreti e alimentati da un retroterra esoterico per noi impensabile. Guerre, crisi, attentati. Alta finanza, aristocrazie non solo ornamentali. Servizi segreti, manipolazioni a catena. C’è un filo conduttore che ci sfugge sempre?
Chi lo sa. Il buon senso raccomanda in ogni caso una discreta dose di prudenza. Consiglia di vagliare indizi con sguardo laico e distaccato. E intanto, di verificare sempre l’eventuale coerenza delle segnalazioni offerte. Spesso, gli storici protestano: non ci sono prove, a suffragio di certe tesi. Vero. Ma se si parla di società segrete, è abbastanza illusorio sperare di inciampare nella pistola fumante. Del resto, non ci sono prove nemmeno a conforto di tante odierne versioni ufficiali.
Esempio: si racconta ancora, senza uno straccio di prova, che sia stato Bin Laden a far crollare le Torri Gemelle. Un mare di affermazioni, spacciate per verità di fede: sull’incurabilità del micidiale Covid, sull’efficacia e sicurezza dei formidabili sieri. Plantard era un imbroglione? Se fosse ancora vivo, quantomeno sarebbe in buona compagnia. E se invece lo si prende sul serio, fin dove si arriva? A immaginare che certi registi occulti siano sempre gli stessi, addirittura da secoli?
GIORGIO CATTANEO