In un’epoca di smarrimento della ragione, voluta e indotta da una campagna mediatica ossessiva e terroristica, il caso del Prof. Giovanardi appare davvero paradigmatico, sia per comprendere l’ottusa cecità dei burocrati incaricati della vaccinazione di massa, sia per capire quanto la tutela della salute pubblica non abbia nulla a che fare che l’ossessione vaccinista.
I fatti: Daniele Giovanardi è lo storico primario del pronto soccorso di Modena, ed è un medico specializzato in geriatria e cardiologia, ed era impegnato da tempo nell’assistenza domiciliare ai malati di covid tramite l’associazione Ippocrate.
Ora il Prof. Giovanardi è stato recentemente sospeso dall’Ordine dei Medici di Modena e non potrà più esercitare la sua professione. La ragione è la mancata vaccinazione con i sieri sperimentali anti covid, che come tutti sanno è ormai obbligatoria per tutti i lavoratori dell’ambito sanitario, medici in primis.
Giovanardi però è stato esentato per ragioni di natura clinica, il medico infatti ha avuto una tromboflebite particolarmente servera che lo ha costretto a una terapia durata tre mesi, e rientra dunque in quel numero limitato di casi in cui il vaccino non può essere somministrato.
Nonostante l’ex primario abbia inviato tutta la documentazione alla ASL di riferimento per ottenere l’esenzione non ha mai ottenuto risposta dalle autorità sanitarie, fino a quando senza alcun preavviso e senza che nessuno abbia provveduto a visitarlo o ad analizzare la sua cartella clinica. Giovanardi è stato sospeso dall’Ordine dei Medici.
Non si tratta, come potrebbe apparire, di un caso di malfunzionamento della sclerotica macchina burocratica italiana, ma piuttosto dell’applicazione sistematica di un principio ideologico: tutti si devono vaccinare, a prescindere dai rischi e dalla situazione clinica.
Poche settimane prima, sempre in provincia di Modena, una ragazzina di 16 anni, Giulia Lucenti, era morta per un improvviso arresto cardiaco. Giulia soffriva di problemi alle valvole mitraliche, ma era stata comunque considerata idonea alla vaccinazione, con un farmaco sperimentale, per una patologia come il Covid la cui letalità, su persone così giovani, è prossima allo zero.
L’aspetto più paradossale di questo delirio ideologico, spacciato per difesa della salute pubblica, è che ora che la grande maggioranza delle persone è stata vaccinata con due dosi abbiamo la certezza statistica che i sieri non sono in grado di bloccare il contagio (la maggior parte dei nuovi casi di infezione riguardano Europa e Stati Uniti, ossia i Paesi più vaccinati del mondo), ne di impedire ospedalizzazioni e morti. Nonostante questo le autorità insistono nell’imporre a tutti, compresi soggetti giovani o malati, la punturina.
Qualsiasi criterio di prudenza viene cancellato, qualsiasi problema di ordine costituzionale ignorato, qualsiasi dato che smentisca i presupposti della vaccinazione di massa censurato.
Un giorno forse ci spiegheranno cosa c’entra tutto questo con la scienza e come sia stato possibile che così tanti medici siano stati disposti ad obbedire mettendo a tacere la propria coscienza e cancellando il giuramento di Ippocrate.
ARNALDO VITANGELI