Niente aperitivo in centro o shopping per le vie della moda per militanti piddini fino alle elezioni: nei loro prossimi weekend dovranno rispondere alla chiamata di mobilitazione iniziata il 3 settembre con lo slogan “1000 piazze per l’Italia” : ancora non conosciamo cosa ci riserva l’agenda del partito per le prossime settimane ma sappiamo che il primo appuntamento ha avuto come tema caro vita ed energia, gli aumneti, che proprio la politica del Partito democratico che è al governo ha alimentato. Una situazione surreale, ironica, kafkiana: è stato proprio l’esecutivo che loro più di tutti hanno sostenuto a creare le condizioni di disagio in cui si trovano adesso gli italiani, e che probabilmente dovranno affrontare per un lungo periodo. L’ inflazione ad agosto 2022 ha segnato l’8,4 per cento: si tratta del dato più alto dal 1985 ad oggi.

Nel 2022, per effetto dei rincari  energetici, la spesa complessiva per l’energia sale a 2.558 euro a nucleo  rispetto ai 1.964 euro dell’anno prima e dei 1.327 euro del 2020, secondo i dati di AssoUtenti. Chi dobbiamo ringraziare se non il governo, il Pd insieme ai 5stelle,  la loro scellerata politica ultra atlantista, anti russa, l’avallo delle sanzioni contro la Federazione che alla fine si sono rivelate un boomerang contro la nostra economia? Contro chi è rivolta la mobilitazione  “1000 piazze per l’Italia” visto che è stato proprio il Pd a traghettare il paese verso questi disastri?

Disastri che avranno un profondo impatto, non solo questo inverno ma segneranno a lungo l’economia italiana. Disastri determinati anche dalla mancanza di una opposizione reale in Parlamento, che l’esecutivo ha potuto sfruttare per fare il buono e il cattivo tempo: il nostro Paese si trova sull’orlo del baratro e nessuno dei politici della passata legislatura può dichiararsi innocente, tutti inchinati al governo dei “migliori”.

Ma in campagna elettorale, partiti come la Lega di Salvini o Fratelli d’Italia, che di fatto hanno assecondato qualsiasi provvedimento del governo senza battere ciglio, diventano, per il segretario del Pd Enrico Letta, un allarme democratico.

“La destra potrebbe raggiungere il 70% dei seggi, con evidente rischio di stravolgimento della democrazia del nostro Paese”, dichiara Letta all’Ansa: “Il 43% dei consensi dati al centrodestra si può trasformare in un 70% dei seggi, uno scenario politico e democratico da incubo”. Questo per effetto della legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum, che premiò i 5stelle nel 2018 e che “è stata scritta e imposta dal Pd”, come ricorda la presidente di Fdi Giorgia Meloni replicando a Letta.

Anche il leader della Lega Matteo Salvini ha ribattuto al grido di allarme-democrazia: “Non c’è nessun rischio perché il popolo è sovrano, Letta vive su Marte”.

Ma poco importa. Al di là dei soliti teatrini elettorali, è davvero curioso notare come ci sia una rappresentanza politica che ha così poca stima negli elettori da pensare che gli italiani abbiano la memoria tanto corta da non ricordare chi siano i responsabili della difficile situazione in cui ci ritroviamo.  Tutti continuano a recitare la loro parte confidando che poi la propaganda dei media faccia il resto.

ANTONIO ALBANESE

 

 

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