Politica sempre deludente? Chiedetevi perché. Domandatevi per quale motivo non se ne viene mai a capo. Tutti falliscono, si arenano. Non riescono mai a mantenere quello che hanno promesso. Un caso? No, purtroppo. Era il 2010 quando Paolo Barnard – partendo proprio da queste domande – presentava “Il più grande crimine”. Una specie di autopsia del potere europeo. La genesi dell’Ue, la progettazione dell’Eurozona. Fatali errori? Tutt’altro. L’intera operazione, stando al saggio di Barnard, è stata il frutto di una accurata pianificazione, ad opera di un’élite abilissima nel restare dietro le quinte.
Punto di partenza, le origini nel neoliberismo anglosassone. Missione: organizzare una sorta di golpe, da parte delle oligarchie del denaro, per trasferire ricchezza dal basso verso l’alto. Un’impresa imponente, mondiale. Primo problema, nell’Occidente: neutralizzare la politica. Cioè innanzitutto la sinistra di allora, con i suoi sindacati. Istruzioni precise: stroncare gli irriducibili e “comprare” tutti gli altri, la maggioranza, per arrivare a una sorta di dittatura finanziaria. Fine della sovranità monetaria: via il potere agli Stati. Casse svuotate, e dunque: tasse su tasse. Cioè: addio al benessere, all’ottimismo, alla crescita costante. Pura teologia economica: il paradigma della scarsità. Il denaro? Una risorsa raccontata, improvvisamente, come limitata, da usare con parsimonia.
BARNARD: SMONTARE LA POLITICA PER FRODARE I POPOLI
Tutto falso, naturalmente. Ma utile: fondamentale, per imporre la nuova religione dell’austerity. Sposata da tutti i partiti europei, centrodestra e centrosinistra. Ben sapendo che, barando a monte sulla disponibilità monetaria, il risultato sarebbe stato scontato: crisi e disoccupazione, recessione, declino dei diritti sociali. Non tutti erano così zelanti, nell’eseguire gli ordini? Se nonno Berlusconi era un po’ duro d’orecchi, distratto com’era dalle sue “olgettine”, a ricondurlo all’ordine provvidero Draghi e Napolitano, presentandogli Mario Monti. A fargli un disegno ci pensò Elsa Fornero: cari italiani, scordatevi la pensione.
Per suggellare l’incasso storico del tragico 2011, cioè il formale commissariamento dell’Italia, arrivò l’inserimento – nella Costituzione – della norma peggiore di tutte: l’obbligo del pareggio di bilancio. Votato anche dal gaudioso Bersani, giusto per mettere una pietra tombale su quella che era stata la sinistra. E tutto questo solo per l’insipienza e l’imperizia di politici atrocemente mediocri? No, magari. Era tutto voluto. Tutto previsto, nei minimi dettagli: ordini superiori. Emanati da chi? Ovvio, da Bruxelles. “Ce lo chiede l’Europa”. Sì, d’accordo: ma chi la comanda, l’Europa?
MAGALDI: IL RUOLO OCCULTO DELLA MASSONERIA
Mancavano ancora tre anni all’uscita dello sconcertante libro (“Massoni”, edito da Chiarelettere) in cui Gioele Magaldi, già a capo di una loggia del Grande Oriente d’Italia, metteva in piazza il ruolo occulto della massoneria nelle grandi scelte epocali. Non la massoneria nazionale, però: le Ur-Lodges. Entità sovranazionali e apolidi, onnipresenti e pressoché onnipotenti. Capaci di sovrintendere a qualsiasi processo storico. Il neoliberismo? Roba loro. Come la stessa globalizzazione. E ovviamente l’Unione Europea, appositamente costruita – in quel modo, senza democrazia – proprio per mettere in difficoltà i popoli. Un calcolo cinico: se genero insicurezza sociale e povertà, ottengo sottomissione.
Il colpevole? L’élite finanziaria, disse Barnard: la piovra capace di mettere il guinzaglio alla politica. Magaldi aggiunse un aggettivo decisivo: élite finanziaria massonica. Spiegando: se si salta quel passaggio, non si capisce il seguito della storia. Ovvero: un piano simile può essere concepito solo da menti particolari, raffinate, abituate da sempre a manipolare gli eventi, dirottandoli nella direzione desiderata. E perché? Perché quei personaggi si considerano dei prescelti: sono convinti di appartenere a una sorta di aristocrazia spirituale. I massoni di quel tipo sono reazionari e conservatori, al punto da rinnegare i valori illuministici della stessa massoneria originaria. E sono certi che il popolo, semplicemente, non sia capace di governarsi da solo. Va sempre guidato. Tanto, nemmeno se ne accorge.
PAOLO RUMOR: L’ORIGINE SEGRETA DEL MALE
Sempre nel fatidico 2010, insieme al saggio di Barnard uscì – assolutamente in sordina – un secondo libro, ancora più clamoroso: “L’altra Europa”. Sparì quasi subito dalla circolazione, insieme all’editore (Hobby & Work, che chiuse i battenti). Riemerse anni dopo, il volume, grazie alla piccola casa editrice Panda. Decisa a rilanciare il contenuto – sbalorditivo – di quelle pagine. Sintetizzando: i creatori dell’Unione Europea farebbero parte di un club molto esclusivo, risalente alla notte dei tempi. Deterrebbero il potere mondiale fin dagli albori della nostra civiltà: addirittura da millenni. Davvero? Ebbene, sì: millenni. Avrebbero ispirato la nascita di imperi, regni, religioni: sempre loro, sempre in segreto.
A questo punto, uno può anche mettersi a ridere: l’atmosfera è quella del romanzo gotico, del fantasy. Forse, la voglia di ridere comincia a scemare se si passano in rassegna i nomi che firmano il libro. Per esempio Giorgio Galli, insigne politologo italiano, che conferma la coerenza della ricostruzione offerta, benché appaia oggettivamente surreale. E poi c’è l’autore principale, Paolo Rumor. Nipote del cinque volte primo ministro Mariano Rumor. Non esattamente una famiglia di complottisti. La fonte: Giacomo Rumor, il padre di Paolo. Era l’uomo di fiducia dell’allora monsignor Montini, futuro Paolo VI. Per conto del Vaticano, Giacomo Rumor partecipava a riunioni a porte chiuse, nell’Europa ancora occupata dai nazisti. Tema: fondare l’Unione Europea.
VATICANO, CIA E CIRCOLI ESOTERICI: “COME NACQUE L’UE”
Seriamente: mentre imperversava la Seconda Guerra Mondiale, certi signori riuscivano a incontrarsi, eludendo frontiere e controlli. Progettavano qualcosa che somigliasse alla creatura poi nata con il Trattato di Maastricht, che – mezzo secolo dopo – ci sarebbe stato venduto come straordinaria conquista recente. Decisivo il ruolo di quello che Giacomo Rumor chiama “il contingente americano”: sarebbero stati gli emissari d’oltreoceano a dettare le condizioni finali. È grazie a loro, a quanto pare, se oggi i paesi europei sono sottoposti a una banca centrale quasi metafisica e a organismi non elettivi, che rispondono direttamente a poteri solo economici, scavalcando i governi. E tutto ciò sarebbe nato ben prima del 1945?
È quanto emerge dal memoriale che Giacomo Rumor lasciò al figlio: voleva che qualcuno prima o poi la raccontasse, questa storia. Avvocato vicentino ormai anziano, Paolo Rumor si è deciso a metterla per iscritto. Senza che i media mainstream, ovviamente, l’abbiano degnata della minima attenzione. Anche se suo padre agiva per conto del futuro Papa. E se la vera gola profonda del libro è l’esoterista francese Maurice Schumann, tra i fondatori del gollismo. Statista di prima grandezza, Schumann era in auge all’epoca del Trattato di Roma (1957), cioè del primo passo concreto verso l’Unione Europea. Confidenze inquietanti: dietro al lavoro diplomatico – annota l’editore – sembrano nascondersi precise centrali occulte, portatrici di una loro idea di Europa. E con sensibili interferenze: non solo della Cia e del Vaticano, ma anche di misteriosi, antichissimi circoli esoterici.
UNA STORIA ANTICA, IMPOSSIBILE DA ACCETTARE
A Giacomo Rumor, lo stesso Schumann avrebbe infatti rivelato quanto segue: i capostipiti della Struttura (questo il nome in codice del network invisibile) avrebbero mosso i primi passi, a partire dalla Mesopotamia, quasi 12.000 anni fa. Enormità impossibili da maneggiare? Il primo a saperlo è proprio Paolo Rumor: mi rendo conto, scrive, che un racconto di questo genere può apparire francamente irricevibile. Per contro, un altro dei co-autori (Loris Bagnara, esperto di archeologia) conferma che la geografia mesopotamica indicata da Schumann è correttamente precisa. A sua volta, Giorgio Galli ribadisce che i personaggi-chiave, presentati come esponenti della struttura occulta, hanno davvero svolto un ruolo decisivo nella storia europea, già in epoca medievale.
Vero, sembra un film. Curiosità: è proprio la regione della città irachena di Ur (da cui le Ur-Lodges di Magaldi) la località indicata da Schumann come punto d’origine della fantomatica confraternita. Rispetto all’eventuale data di nascita del club, forse ci viene in soccorso la geofisica: gli scienziati hanno scoperto che la Terra fu devastata da un cataclisma di origine cometaria attorno al 9600 avanti Cristo. Un evento – il “diluvio universale” – che avrebbe quasi azzerato la civiltà, costringendo l’umanità a ripartire dalle palafitte. Sotto la guida di quei misteriosi personaggi? Vertiginoso, certo. Col tempo, si sarebbero “inventati” l’Impero Romano e tutto il resto. Fino all’impresentabile Unione Europea. Ridicolo? Andiamoci piano: i nostri esperti televisivi hanno appena finito di raccontarci che l’intero pianeta è stato paralizzato per anni da un morbo incurabile, un virus letale trasmessoci da un maledetto pipistrello cinese.
GIORGIO CATTANEO