Ci dev’essere, come dire, qualcosina da oliare nel meccanismo delle sanzioni con le quali l’Occidente cerca di mettere in ginocchio la Russia. Infatti l’economia russa si espanderà in questo 2023 dello 0,3%, mentre quella della Gran Bretagna si contrarrà dello 0,6% e quella della Germania dello 0,1%. Lo dicono le previsioni per il 2023 che ieri, martedì 31 gennaio 2023, ha pubblicato il Fondo monetario internazionale.
STATI UNITI IN CRESCITA
Le previsioni indicano anche il grande vincitore, all’interno dell’Occidente, di questi tempi cupi. Sono gli Stati Uniti. Cresceranno dell’1,4%. Più della media delle economie cosiddette avanzate, conosciute anche come occidentali, per le quali è attesa una crescita complessiva pari all’1,2%. In questo gruppi di Paesi, faranno meglio degli Usa solo il Canada (+1,5%) e il Giappone (+1,8%). L’area euro fa la figura del servo sciocco: complessivamente, è atteso solo un +0,7%.
LA RUSSIA NON STA CROLLANDO
Al contrario, i Paesi detti in via di sviluppo e dei mercati emergenti cresceranno complessivamente del 4%. I Paesi in via di sviluppo a basso reddito cresceranno addirittura del 4,9%. Nessuno ha la sfera di cristallo e non la possiede neanche il Fondo monetario internazionale, sebbene si tratti di un’istituzione prestigiosa. Prevedeva fra l’altro, nel marzo 2022, un catastrofico crollo dell’economia russa, mentre il dato reale riflette una contrazione del 2,2%: una contrazione sensibile, ma non certo la catastrofe a suo tempo annunciata.
L’EUROPA ARRANCA
Per il resto, da sottolineare quel +0,7% che costituisce la performance complessiva attesa per l’area euro. Si tratta di ben poca cosa rispetto al +3,5% ottenuto nel tribolato 2022: un anno durante il quale la gente comune ha dovuto misurarsi con i rincari impossibili di bollette e generi alimentari. Se tanto mi dà tanto, il 2023 si prospetta decisamente più duro. Lo sarà in particolare per l’Italia. Secondo i dati del Fondo monetario internazionale, nel 2022 l’Italia è cresciuta del 3,9% (qualcuno se n’è accorto?) ma per il 2023 si prospetta una crescita dello 0,6% appena.
Qui sotto, la tabella riassuntiva, in inglese, del Fondo monetario internazionale. Le stime sono espresse in punti di Pil (Prodotto interno lordo) reale, cioè misurato in prezzi costanti che prescindono dall’inflazione.
GIULIA BURGAZZI