“Siamo Harry Potter e William Wallace”. Lo ha scritto la Nato sul suo profilo Twitter ieri, giovedì 23 febbraio 2023.
In concomitanza con l’anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina, la Nato ha pubblicato un thread, cioè una serie di dieci tweet fra loro collegati. Forse gli hacker russi sono entrati nell’account dell’alleanza atlantica, e ci sarebbe da ridere: perché altrimenti non bastano gli occhi per piangere.
La guerra, che è sofferenza, sangue e m*rda, viene presentata attraverso immagini epiche e sublimi: e fin qui magari anche transeat, come dicevano gli antichi. Fin qui passi: sono dei militari, non dei filosofi che riflettono sulle sofferenze umane, e bisogna farci la tara… Però, no, non può passare – o almeno: non può passare inosservato – l’imbarazzante tweet che, all’interno del thread, assimila la guerra in Ucraina a una di quelle saghe fantasy (e non solo) nelle quale il Bene trionfa sul Male.
Cosa ha scritto la Nato su Twitter
Roba da non crederci e da sperare che siano stati gli hacker. Inverosimile: eppure tragicamente vero. Eccolo qui sotto, il tweet in questione, riprodotto nella sua interezza. La scritta dice, in traduzione:
“L’Ucraina è il teatro di una delle grandi epopee di questo secolo. Siamo Harry Potter e William Wallace [patriota scozzese medievale cui è ispirato il film Braveheart], i Na’vi [specie indigena in Avatar] e Ian Solo. Stiamo scappando da Shawshank e distruggendo la Morte Nera. Stiamo combattendo con gli Harkonnen e sfidando Thanos“.
La guerra non è un film
Nelle saghe fantasy, le sofferenze e le morti indispensabili per il trionfo del Bene avvengono solo nelle pagine di un libro o su uno schermo. Ma una guerra non è Star Wars. In guerra le persone muoiono davvero. Non dev’essere una gran consolazione, né per coloro che muoiono né per quanti li piangono, immaginare che tutto questo dolore si situi all’interno della battaglia Endor, fianco a fianco con Luke Skywalker e Chewbacca.
La trasformazione della guerra in una saga fantasy ne maschera il vero, orribile volto. In questo senso, il tweet della Nato ci tratta come i bambini ai quali certi adulti preferiscono annunciare una medicina amara dicendo che sa di lampone: così, quando gli si porge il cucchiaio, aprono la bocca volentieri.
Solo che qui non ci vogliono semplicemente far ingoiare il più schifido degli sciroppi. Qui ci conducono verso una tonnara.
GIULIA BURGAZZI