(ndr. Lo scandalo Watergate, o se preferiamo, semplicemente Watergate, fu il primo vero scandalo politico mediatico americano. Scoppiò nel 1972 e coinvolse da una parte il partito repubblicano nella figura del presidente Richard Nixon, e dall’altra il comitato per l’elezione del candidato democratico George Mc Govern, candidato che tuttavia perse le elezioni. Il nome “Watergate” prese origine da un complesso architettonico locato a Washington dove vennero effettuate intercettazioni, pare su commissione di Nixon. Il futuro Presidente, attraverso uomini di sua fiducia, avrebbe fatto sistemare microfoni nascosti in quelle stanze per spiare i colloqui e le strategie del nemico politico dem. Questi eventi, che sul momento furono taciuti e insabbiati, furono poi scoperti e resi noti da due giornalisti del Washington Post, che mettendo il presidente neo eletto alle strette, lo costrinsero ad una scelta: lo stato di accusa o le dimissioni. Nixon optò per le dimissioni in data 9 agosto 1974. Questa è la versione ufficiale che il mondo della politica e della storia conosce. Ad oggi siamo costretti a rivedere questo svolgersi degli eventi, poichè nuove informazioni suggeriscono che anche dietro lo scandalo del Watergate ci sia il preciso ed esclusivo intento di affossare qualcuno politicamente, come è successo anche in tempi recenti con il Russia Gate per il presidente Trump).
Secondo l’avvocato statunitense Geoff Shepard, i documenti trovati presso il National Archives di Washington mostrano che il ben noto Watergate non fu affatto un complotto di Nixon per spiare il Partito Democratico, bensì un complotto orchestrato dai Democratici ai danni di Nixon. Nel suo libro, The Nixon Conspiracy: Watergate and the Plot to Remove the President, pubblicato mercoledì scorso, Shepard afferma che i membri del Congresso e i pubblici ministeri si incontravano regolarmente a porte chiuse per studiare un piano comune è ben organizzato. Shepard, come se non bastasse, mette anche in dubbio diversi testimoni dell’accusa. Nonostante siano stati condannati, sottolinea che nessuno dei testimoni ha mai scontato un giorno di carcere.
Il signor Geoff Shepard non è un avvocato qualunque. È stato un membro di spicco del team difensivo Watergate del presidente Nixon. Nel 2015 aveva già portato all’attenzione i suoi dubbi, tuttavia i documenti non erano disponibili all’epoca.
Nel 2005, Vanity Fair ha rivelato l’identità di “Gola Profonda“, la fonte dei giornalisti del Washington Post Bob Woodward e Carl Bernstein. Era l’assistente del direttore dell’FBI J. Edgar Hoover, un certo Mark Felt.
Se la versione di Geoff Shepard corrisponde al vero (non abbiamo visto i documenti di riferimento), questa getta nuova luce sul ruolo dello stato profondo degli Stati Uniti nel minare il governi dei presidenti prima Richard Nixon e poi Donald Trump. Anche l’onestà di quest’ultimo è stata infatti messa in discussione anche da un ex direttore dell’FBI: il procuratore speciale Robert Mueller.
Articolo di VoltaireNet traduzione di Martina Giuntoli