La vicenda che ha visto protagonista la giovane cantante ed autrice vicentina, Madame, arricchisce di elementi di riflessione l’analisi che già più volte abbiamo fatto del mondo dello spettacolo oramai ridotto a mero strumento di propaganda.
Qui, in effetti, abbiamo diverse “variazioni sul tema”, ma lo scopo – e il risultato, si capisce – resta sempre quello di contribuire a puntellare una visione del mondo che è propria del Pensiero Unico politicamente corretto.
Il fatto emerso attraverso indagini, che la cantante avesse millantato di avere fatto il sacro siero e di essersi dunque avvalsa di green pass “taroccato” per svolgere normalmente la sua vita, non deve essere assolutamente letto come un atto di ribellione: benché chi scrive non vede alcun reato in una condotta del genere, è bene rilevare che il sotterfugio, quando si è una personalità pubblica e dunque privilegiata, è manifestazione del tipico narcisismo infantilistico di chi crede di avere possibili strade ad altri precluse. Si tratta dunque, solo di un gesto individualistico, fatto senza nessuna coscienza sociale.
Il paradigma sembra essere evidente: o stai con loro, oppure se non condividi ti guardi bene dall’esporlo chiaramente.
Una simile reticenza da parte di Madame stona infatti soprattutto con la pubblicità che lei stessa ha puntualmente dato alle sue preferenze sessuali (si è dichiarata bisessuale), e a certi episodi della sua vita scolastica (in cui si è detta vittima di bullismo)… Guarda caso dichiarazioni accolte con grande simpatia dal circo mediatico sempre alla ricerca di nuovi elementi “fluidi” o di vicende di vittime sacrificali che poi “ce l’hanno fatta”.
Quando le premesse sono queste l’abiura seguente è di fatto già scritta e, guarda caso, si tratta di un solenne e supremo pentimento che neanche riguarda l’eventuale condotta illegale (“falso ideologico” il reato contestato), ma esclusivamente il non aver creduto nel sacro siero.
In tutto questo, un elemento che non è solo dimostrazione di cattivo gusto, ovverosia lo scaricare pubblicamente le responsabilità della propria azione sui genitori “no vax”, ma anche una chiara messinscena tesa a gettare legna sul fuoco del falso conflitto generazionale oggi prevalente. Un conflitto di fatto non animato da alcuna volontà di ribellione o da un confronto valoriale, ma messo in atto esclusivamente per ribadire l’esistenza di due categorie: nuovo/giovane/giusto versus vecchio/oscurantista/antiscientifico.
Sino a qui siamo ai fatti.
Adesso diveniamo più maliziosi e proviamo ad immaginare dei retroscena…
E se tutto questo teatrino fosse concordato?
Se il mainstream si fosse accorto che oramai il copione dell’artista che fa lo spot pro-vaccino è usurato e che servono anche i “reprobi” per ridare slancio alla propria campagna?
E se tutto questo caos si concludesse con la vittoria a Sanremo di Madame?
Si sa, siamo malpensanti noi…
Ma almeno, lo diciamo chiaramente!
ANTONELLO CRESTI