Perché le donne che arrivano ai vertici della politica finiscono, spesso, per essere peggiori degli uomini? Gli esempi della storia sono purtroppo innumerevoli. Ve ne ricordiamo giusto alcuni.
Margaret Thatcher in Gran Bretagna massacrò con politiche neoliberiste le classi più deboli. Si deve a lei il famoso acronimo “tina”, there is no alternative, cioè non c’è alcuna alternativa alle politiche del partito conservatore da lei guidato.
Condoleezza Rice, durante l’amministrazione Bush Jr, fu una delle più ferventi sostenitrici della guerra in Iraq. Hillary Clinton, sottosegretario di Stato durante l’amministrazione Obama, intrattenne rapporti stretti con Qatar e Arabia Saudita, Stati che hanno finanziato l’ISIS, come rivelato da Julian Assange.
Oggi abbiamo Liz Truss, il nuovo primo ministero inglese, che, senza alcuna remora ed empatia, si dice pronta a schiacciare il bottone nucleare se dovesse essere necessario. La giovane Sanna Marin ha deciso l’ingresso della Finlandia nella Nato, mettendo a rischio con questa scelta la pace nel mondo poiché il Paese confina con la Russia.
Quando arrivano donne capaci di sconvolgere la politica con le loro qualità migliori?
Con Silvana De Mari, medico e scrittrice, cerchiamo di capire i motivi per cui questo cambiamento non è ancora arrivato. Secondo la scrittrice alcune risposte vanno trovate nelle fiabe e nelle favole, spesso indispensabili per comprendere la società e la realtà.
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