La frode cui stiamo assistendo e il regime che è stato imposto negli ultimi 16 mesi non lasciano adito a dubbi di sorta: resistenza organizzata urgesi!

Il 10 giugno 2021 il garante della privacy ha approvato il green pass. Le persone potranno godere di pieni diritti solo se si piegheranno a un ricatto: “vaccinati, o ti renderemo la vita impossibile”.

I non vaccinati saranno cittadini di serie B, materiale umano di scarto su cui gettare la croce per tutti i mali del mondo. Il green pass è un simbolo.

Non ha alcun valore sanitario. Dal punto di vista sanitario è carta straccia. È un simbolo di sottomissione, di adesione, di fede del popolo nei confronti del regime digital-capitalista vigente.

Lo stesso giorno dell’approvazione del green pass, sono morte due ragazze, presumibilmente per effetto dei vaccini: una di 18 anni a Genova e una di 24 anni a Cosenza. Entrambe erano state da poco vaccinate, la prima con Astrazeneca (vettore virale), la seconda con Moderna (mRna). I virologi star che fino all’altro ieri raccomandavano ai giovani di vaccinarsi con Astrazeneca, improvvisamente hanno preso a dire che agli under 40 questo vaccino non dev’essere somministrato poiché “i rischi superano i benefici”.

L’entomologo Andrea Crisanti, che fino al 9 giugno sosteneva che il composto Astrazeneca fosse “sicuro ed efficace”, il 10 ha improvvisamente cambiato idea, dicendo che non bisogna somministrare questo preparato agli under 40. Crisanti ha aggiunto che, ai giovani, bisogna dare i vaccini (o meglio, le terapie geniche) mRna, ovvero Pfizer e Moderna. Tuttavia, la 24enne calabrese è morta di tromboembolia polmonare dopo aver ricevuto un vaccino mRna (Moderna). È normale morire di tromboembolia polmonare a 24 anni? È normale essere colpiti, a 24 anni, da una patologia che solitamente interessa i 90enni? Direi di no.

Eppure, della tragica vicenda occorsa alla ragazza calabrese si parla poco. Perché? Semplice: non è morta dopo aver ricevuto Astrazeneca.

La ragazza calabrese di 24 anni è morta dopo aver ricevuto somministrazioni di “quello buono” (cioè del vaccino mRna). I media non ne parlano. I virologi star che fino a ieri dicevano che Astrazeneca era “sicuro ed efficace” oggi dicono di non benedire più con quella roba e di inoculare solo “quello buono”. Ma dai dati che abbiamo a disposizione emerge che il più “buono”, in questa baraonda, c’ha la rogna. Ma non si può dire!

I morti e gli sciancati dopo aver bevuto 1 o 2 bicchieri di “quello buono” vengono taciuti, negati (sempre per la storia che i veri e soli negazionisti sono gli apparati e i lecchini di regime). Non si può fare altrimenti… Se si riconoscesse che anche “quello buono” è in realtà molto birichino, almeno quanto l’altro se non di più, tutta la campagna di vaccinazioni andrebbe incontro a un fallimento totale. E il green pass rientrerebbe dritto e filato da dov’è uscito. Questo è insostenibile per il regime. “Quello buono” è la Fortezza Bastiano del regime.

Per questo la ragazza calabrese deceduta a 24 anni di un male che solitamente viene ai 90enni non avrà né giustizia né sarà onorata la sua memoria.

Il regime digital-capitalista, per vivere, ha bisogno di sangue umano. I sacrifici umani, pertanto, continuano.

L’esempio più lampante, la dimostrazione plastica, l’esibizione scenica dei sacrifici umani sono stati gli Open Day dei giorni scorsi. I ragazzi che si sono precipitati a farsi inoculare in quegli assembramenti di frenetici aspiranti giocatori di roulette russa furono invogliati a perseguire questo comportamento dai media che ribadivano loro, all’unisono: “Chi non si vaccina sarà meno libero”. “Solo chi si è vaccinato riavrà la libertà”. Il ricatto, la propaganda, hanno funzionato. E abbiamo avuto i morti.

Il green pass è intriso nel sangue dei ragazzi morti di tromboembolia polmonare a 18-24 anni. Green pass rosso sangue… Gli Open Day sono stati organizzati per smaltire rapidamente le dosi di vaccino acquistate dallo Stato e rimaste in eccesso, non ancora iniettate.

I media e i virologi mainstream, per favorire l’adesione massiva agli Open Day, presero a ripetere, all’unisono e a tamburo battente, che quest’estate i non vaccinati avrebbero avuto vita difficile per recarsi in vacanza, perché si sarebbero dovuti adeguare, per farlo, a norme rigide su quarantena e test in partenza e all’arrivo. Col vaccino in corpo, dissero media e virologi mainstream, i giovani che intendevano partire per le vacanze avrebbero evitato queste scocciature. Con una tromboembolia polmonare in atto, invece, le scocciature sono altre e ben più complicate da di questo, media e virologi di sistema non parlarono mai. Per loro quelle tromboembolie polmonari non avevano alcuna correlazione col vaccino. Per loro, una tromboembolia polmonare a 18-24 anni è normale. Saturno continua, imperterrito, a divorare i suoi figli.

Che fare? Resistere, organizzarci, lottare, moltiplicare gli sforzi e le iniziative, in presenza e in rete, per opporci a questa dittatura zootecnica.

In questo senso, da intellettuale e militante politico indipendente ma profondamente coinvolto nel campo della resistenza, invito tutte le persone di buona volontà a unirsi in un grande movimento di mobilitazione popolare e ringrazio quei partiti, movimenti, associazioni, comitati, TV libere e singoli cittadini che si stanno impegnando su questa via.

Non c’è tempo da perdere! Non dobbiamo permettere che la Costituzione italiana venga calpestata del tutto da questo regime. Gli strumenti politici per la mobilitazione popolare e il recupero della sovranità democratica ci sono. I laboratori culturali per pensare idee nuove per il futuro del nostro Paese e le TV libere dove poter esprimere queste idee e dire la verità anche (fino a quando il regime non deciderà di spegnere pure quelle).

Non restiamo a guardare, entriamo nella “mischia”! La passività e il ritiro dalla dimensione politica sono, oggi più che mai, indice di complicità con Saturno che divora i suoi figli.

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