Meno neonati e più morti. I nuovi dati forniti dall’Istat sul numero di nascite in Italia hanno fatto il giro del mondo. Fino ad arrivare agli occhi del futurologo Elon Musk. Mister Tesla, nuovo patron di Twitter, si è lasciato andare a un’agghiacciante ipotesi sul destino del nostro paese: l’Italia sarebbe destinata a sparire, se non si invertisse la tendenza in atto da decenni?

In base agli indicatori demografici dell’Istat relativi all’anno scorso, annota “Virgilio”, risulta che la natalità in Italia abbia raggiunto i minimi storici. E attenzione: la mortalità nel nostro paese resta stranamente ancora alta. Ogni mille abitanti, meno di 7 neonati e più di 12 decessi. Saldo tragicamente pessimistico, quello fotografato dall’Istituto Nazionale di Statistica nel suo ultimo report.

MENO NEONATI: RECORD STORICO

«Nel 2022 si è registrato anche un record negativo: per la prima volta dall’Unità d’Italia, il numero dei bambini nati in Italia è sceso sotto il limite delle 400.000 unità». Nello specifico, lo scorso anno questo numero si è attestato a quota 393.000. «A partire dal 2008, cioè dall’ultimo anno in cui in Italia si è rilevato un aumento delle nascite, il calo è pari a circa 184.000 unità, di cui circa 27.000 dal 2019 in poi».

Stando a quanto reso noto dall’Istat, aggiungono le note circolate sulla stampa, appare in calo anche la popolazione residente: nel 2022, la Penisola era abitata da 58 milioni e 851.000 persone. Vale a dire: 179.000 in meno, rispetto all’anno precedente. «In vent’anni, inoltre, è triplicato il numero di ultracentenari: ben 22.0000, all’inzio del 2023». Un paese di vecchi, senza speranza?

D’ALEMA, AUSTERITY E DEPRESSIONE

Il primo a lanciare l’allarme, anni fa, fu l’ex premier Massimo D’Alema. Fingendo di non conoscere le cause del tracollo: e cioè l’austerity europea. Meno lavoro e più tasse. Risultato: matrimoni rinviati. E niente figli. Il frutto scontato delle politiche restrittive imposte dal neoliberismo. Specialità in cui proprio D’Alema eccelse: la grande svendita del paese, con le turbo-privatizzazioni all’italiana. Quand’era a capo del governo, arrivò a vantarsi di aver “trasformato Palazzo Chigi in una merchant bank”.

E la catastrofe Covid non era ancora all’orizzonte. Oggi, infatti, diversi medici fanno notare l’insorgenza di troppi decessi anomali, specie tra i giovani. Il più delle volte, morti improvvise dovute ad arresti cardiaci. Scontato il sospetto: possibili effetti avversi della campagna sierologica sperimentale? Sicuri che non vi sia alcuna correlazione? Davvero troppe, in ogni caso, quelle morti premature.

DEAGEL: OCCIDENTE CONDANNATO?

Il pensiero corre a una strana proiezione demografica pubblicata anni fa dal sito statunitense “Deagel”, specializzato in informazioni sugli armamenti. Letteralmente sconcertante la previsione: crollo demografico in vista, ma nel solo Occidente (incluse Australia e Nuova Zelanda). La causa di un tale possibile collasso? Non precisata. Curiosità: a subire il temuto taglio della popolazione, unicamente le aree del pianeta che sarebbero state poi sottoposte agli obblighi sierologici.

Buio anche sulla fonte della previsione, datata 2017. Secondo “Deagel”, sarebbe stata un’ipotesi partorita – non si sa su quali basi – da imprecisati settori dell’intelligence statunitense. Risultato: molto rumore, sui social e nei blog. E le puntuali smentite dei debunker: tutto falso, le solite fake news. Unica certezza: divampato l’incendio Covid, nella primavera 2020 la proiezione di “Deagel” è stata prontamente rimossa.

ISTAT: CROLLANO LE NASCITE

Dove sta la verità? Non lo sappiamo. E poi: possibile che sia davvero Elon Musk, a venircela ad annunciare? Su Twitter, il fanta-miliardario ha commentato i recenti dati Istat rispondendo all’analista Andrea Stroppa, che aveva scritto: «Novità: la natalità in Italia è ai minimi storici e la mortalità resta alta. Lo ha appena reso noto l’Istat». Sos: «La situazione sta peggiorando. Stiamo andando a tutta velocità verso il declino e il potenziale dimezzamento della popolazione italiana».

Per tutta risposta, l’imprenditore sudafricano ha emesso la seguente quasi-profezia: «L’Italia sta scomparendo!». La frase di Elon Musk non sorprenderà i più attenti, rileva “Virgilio”: già il “New York Times” aveva ipotizzato la “scomparsa” dell’Italia. E lo scorso anno, sempre su Twitter, lo stesso Elon Musk aveva commentato il calo delle nascite nel nostro paese. Sempre in risposta a un tweet di Stroppa, in quell’occasione Musk aveva scritto: «Se continua così, l’Italia non avrà più abitanti».

ROMA E MISTERI: CONTRO L’ITALIA

Mistero nel mistero: perché l’Italia sembra essere così importante? Perché siamo sempre al centro dell’attenzione, inclusa quella di chi ordisce periodiche manovre per sabotarci? Perché eravamo il centro del mondo, risponde la dantista Maria Castronovo, autrice di studi rivoluzionari sulla Divina Commedia. «Siamo un ponte fra tre continenti, dai tempi dell’Impero Romano. E ancora nel Rinascimento, solo in Italia si potevano parlare tutte le lingue principali: l’italiano e il francese, il latino, il greco e l’arabo».

Sensazione sgradevole: solo agli italiani sfugge l’importanza anche simbolica del Belpaese, oltretutto sede del Vaticano? A proposito di Roma: da recenti ricerche emerge che il “nome segreto” dell’Urbe, anticamente, fosse Maia: la più visibile delle Pleiadi (sette, come i colli di Roma). Proprio per aver inavvertitamente rivelato quel nome, che era un segreto di Stato – scrive l’ingegner Felice Vinci, autore di libri sulla nostra possibile storia “alternativa” – il poeta Ovidio fu esiliato, dall’imperatore.

SIAMO SEMPRE NEL MIRINO

Svariati osservatori, tra cui Fausto Carotenuto (già analista geopolitico per la Nato), fanno notare la singolare centralità dell’Italia, che sopravvive nel tempo. Esempio: «Nasce dal nostro territorio l’ispirazione delle maggiori istituzioni del globalismo di oggi, compresa Davos. Le loro agende anti-umane e finto-ecologiste? Prendono avvio, tutte, dal catastrofismo apocalittico inaugurato negli anni ’70 dal Club di Roma, decisivo salotto della peggiore oligarchia planetaria».

Più che in altri paesi europei, l’élite mondialista ha infierito proprio sull’Italia: la fine di Mattei, il terrorismo e la strategia della tensione, l’omicidio di Moro, Tangentopoli e l’esilio di Craxi. Tutti addosso all’Italia, additata come incorreggibile fanalino di coda. Ridicolo: negli anni ’80 eravamo la quarta potenza industriale del mondo. Facevamo paura? Evidentemente. Se poi un paese lo prendi di mira – lo minacci per decenni, lo ricatti, gli tagli i viveri – alla fine il risultato è scontato: i bambini smettono di nascere. E anziché i politici italiani, a suonare l’allarme è un certo Elon Musk. Personaggio enigmatico: come i tempi che stiamo vivendo.

GIORGIO CATTANEO

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