L’OMS ha riportato mercoledì che i morti da coronavirus sono aumentati del 10% in Europa la scorsa settimana, rendendo l’Europa l’unica area dove sia i contagi che i morti crescono costantemente. (…) Il numero di decessi settimanali è calato del 4% in tutto il mondo, e diminuito in ogni regione tranne l’Europa. (…) Nelle Americhe, l’OMS ha detto che i nuovi casi sono scesi del 5% e le morti del 14%, con i numeri più alti riportati dagli Stati Uniti. (…) Nell’Asia del sudest e in Africa, i decessi da Covid sono scesi di un terzo, malgrado la mancanza di vaccini in quelle regioni.

Fin qui l’Associated Press, che riporta nudi e crudi gli ultimi dati OMS. Il commento spetterebbe ai media mondiali, e con questi numeri così chiari il titolo da prima pagina è presto fatto: contagi e decessi aumentano solo dove si vaccina di più. Ma purtroppo la logica è in vacanza da molto tempo, e questi dati ormai vengono usati per titoli allarmistici sul ritorno della pandemia e sulla necessità di correre a vaccinarsi per terze e quarte dosi. Infatti sui giornali abbiamo visto riportato con la solita enfasi il commento di Hans Kluge, direttore OMS Europa: “Se non prenderemo ulteriori iniziative per fermare il Covid, l’Europa potrebbe vedere altri 500 mila morti entro febbraio.”

L’Europa è l’epicentro, insomma: ma non della pandemia di coronavirus. E’ l’epicentro di un’epidemia di follia collettiva che sta trascinando l’interno continente in un inferno di totalitarismo sanitario. E per questo non c’è vaccino alcuno, che sia funzionante o meno.

DEBORA BILLI

 

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