Joe Biden ha tenuto l’annuale discorso sullo stato dell’Unione. Per circa 70 minuti il presidente degli Stati Uniti si è rivolto al Congresso a sezioni congiunte, e dunque alla nazione, superando in qualche modo se stesso.

In un momento di estrema incertezza, il 7 febbraio 2023 Biden ha sfoggiato l’ottimismo più sfrenato. Ha parlato di una sua possibile rielezione nel 2024, dichiarando che gli Stati Uniti non sono più in crisi. E se mai crisi vi è stata, il suo governo l’ha brillantemente superata. Gli argomenti trattati sono stati i più svariati: dalla Cina alla crisi migratoria al confine con il Messico, dalla questione delle armi all’aborto, per poi terminare con la guerra in Ucraina.

BIDEN SI DICE OTTIMISTA E GUARDA ALLA CINA

“Abbiamo ampi margini di spesa, l’economia si è ripresa alla grande, abbiamo raggiunto grandi cose insieme, abbiamo fatto grandi riforme per il Paese”, ha sostenuto con convinzione Biden, mentre i repubblicani con difficoltà trattenevano commenti poco carini. Applaudivano solo vecchi membri dell’establishment e pochi altri. “Mai come ora la nostra posizione nei confronti della Cina è netta, il vantaggio che il nostro Paese ha su Pechino è storico. La sovranità degli Stati Uniti, se minacciata, la difenderemo proprio come abbiamo appena fatto”, ha proseguito il numero uno della Casa Bianca, riferendosi alla questione del “palloncino”.

Si è poi passati alla copertura sanitaria: Biden si è rivolto (in mezzo ai fischi) ai repubblicani che vorrebbero tagliare la spesa per la sanità al fine di rientrare nel budget federale. “Se togliete la copertura di base (Medicare, in America) il Paese finirà per non avere più quel tipo di programma per nessuno.”, ha continuato il presidente. Probabilmente chi lo ha contestato lo ha fatto per ben altre ragioni. La situazione economica statunitense è tutt’altro che in buone condizioni. Anzi, secondo il segretario al Tesoro Janet Yellen: “Se il tetto del debito non sarà alzato, si arriverà alla catastrofe economica e finanziaria”. E per quanto tempo si potrà frenare il potenziale default in questo modo?

LE POSIZIONI DEL PRESIDENTE SU SICUREZZA E ABORTO

Sul tema dell’aborto, Biden ha costruito la prima vera promessa elettorale. Una delle prime cose che farà, nel caso di una rielezione nel 2024, sarà muoversi affinché il diritto all’interruzione di gravidanza non sia minacciato.

Biden è poi tornato a parlare di polizia e di come si debba ripensare alle armi non da difesa: “Fermiamo le armi d’assalto una volta per tutte, lo abbiamo già fatto prima, quando ero senatore in Delaware”. Biden sa tuttavia che ciò non sarà facile. A frenare gli americani, più che un discorso di lobby, è la consapevolezza che toccare il Secondo Emendamento significa modificare nelle viscere il Paese. Chi è in grado di assicurare al popolo che dopo le armi d’assalto nessuno punterà il dito pure contro le armi da difesa?

Per quanto riguarda la sicurezza del confine con il Messico, pare non essere un problema per Biden. A suo dire il governo si è impegnato in maniera decisa per contrastare l’immigrazione clandestina. L’unico problema di sicurezza per lui è il controllo delle droghe come il Fentanyl, che in realtà già da tempo stanno provocando una strage nelle periferie delle città statunitensi. Prova ne è il fatto che lo stesso presidente ha portato a testimoniare i genitori di una donna uccisa proprio da quell’oppioide. A quel punto i repubblicani al Congresso non si sono più contenuti e hanno iniziato a vociare. “La colpa è solo sua, presidente, non certo nostra”, si è sentita una voce dal fondo.

BIDEN RIBADISCE IL SOSTEGNO ALL’UCRAINA

Infine, l’Ucraina. “Insieme abbiamo fatto ciò che l’America sa fare al suo meglio, ovvero abbiamo guidato le operazioni. Abbiamo unito i Paesi della Nato in una coalizione globale e tutti ci siamo opposti all’aggressione di Putin. Siamo stati dalla parte dell’Ucraina”, ha chiosato Biden.

In chiusura, una stoccata indiretta al “nemico storico” Donald Trump. Così ancora Biden: “Negli ultimi anni la democrazia ha sofferto, è stata minacciata, le istituzioni sono state sotto attacco. Nella nostra America non c’è posto per gli estremismi. Guardate, ad esempio, il mio amico Paul Pelosi che ha subito un attacco in casa propria. Questo genere di cose non ci appartiene. Dobbiamo proteggere il diritto di voto e rispettare i risultati delle urne per non andare contro alla volontà del popolo.”

Di quale America stava parlando esattamente?

MARTINA GIUNTOLI

 

 

 

 

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