L’infettivologo propone misure incostituzionali e contrarie ai diritti umani per obbligarci a fare il vaccino, nonostante i numeri dicano che è inefficace.
“Io credo che non ci possiamo permettere delle chiusure, sarebbe troppo grave. Vuol dire che non abbiamo fatto capire agli italiani quanto è importante la vaccinazione. A quel punto bisognerà inasprire ulteriormente le misure nei confronti di chi non si vaccina: sei non vaccinato? Non esci. Hai deciso di non vaccinarti, di mettere a rischio la tua salute, ma anche quella degli altri? Bene, i vaccinati faranno una vita normale, i non vaccinati si chiuderanno in casa”
Questa farneticante dichiarazione fatta dall’infettivologo televisivo e aspirante sex symbol Matteo Bassetti non è solo ideologica e contraddetta dai fatti; è gravemente anticostituzionale ed eversiva.
In un Paese normale affermazioni del genere dovrebbero attirare l’attenzione della magistratura, più che della stampa, ma non viviamo né in un epoca né in un Paese normale.
Il racconto ufficiale sulla pandemia è ogni giorno più distopico e contraddittorio: dall’origine del virus alla sua reale pericolosità, dall’utilità delle misure di limitazione delle libertà alla sicurezza ed efficacia dei vaccini, i politici e gli esperti ci hanno detto tutto e il suo contrario, contraddicendosi regolarmente. La stampa mainstream ha regolarmente svolto il ruolo di megafono del racconto fatto dal potere politico e tecnocratico senza mai, neppure una volta, chiedere conto delle contraddizioni e delle palesi incongruenze che questo racconto mostrava. Ma sono i fatti a smentire, almeno per coloro che ancora li vogliono accettare, la narrativa imposta sul Covid.
Secondo Bassetti “L’unico modo che avremo per difenderci dalla variante Delta sarà di avere l’85% di italiani vaccinati per il 15 di ottobre con 2 dosi. Se arriviamo al 15 di ottobre con l’85% di vaccinati la variante Delta ci farà un baffo” e la stessa tesi, con numeri più o meno variabili ma identica sostanza, ci viene riproposta da tutti gli esperti a ogni ora del giorno e della notte.
Peccato che i numeri dicano esattamente il contrario.
I vaccini non impediscono di contrarre il Covid nella versione originale e nelle varianti, infatti in Israele, secondo le stime ufficiali del Ministero della Salute, il 40% dei nuovi contagiati ha ricevuto le due inoculazioni e, dunque, in base a quanto afferma Bassetti sarebbe dovuto essere al sicuro dal virus.
Oltre a potersi ammalare i vaccinati possono anche contagiare, e questo viene affermato apertamente dagli stessi scienziati che raccomandano di vaccinare anche i pali della luce.
Se quindi i sieri sperimentali, sui cui effetti nocivi a breve e lungo termine non ci sono certezze, non impediscono di contrarre e di diffondere la malattia per quale motivo ce li vogliono imporre? Per i sacerdoti del Dio Vaccino la risposta è che, grazie ai sieri, il numero di malati diminuisce drasticamente e si riduce la possibilità che si diffondano varianti.
Non serve essere scienziati, basta conoscere l’aritmetica da terza elementare e accettare il principio aristotelico di non contraddizione per smentire questo dogma.
Al primo di luglio 2021, dopo milioni di vaccinazioni eseguite, la media settimanale dei contagi in Italia è di 714 nuovi casi; lo stesso giorno dell’anno scorso, quando neppure una dose di vaccino era stata inoculata in nessuno, la media di nuovi casi era di 193. Meno di un terzo rispetto ai numeri attuali. Dati analoghi riguardano anche tutti gli altri Paesi, che dopo la prima ondata hanno visto crollare i contagi nella fase estiva in misura molto maggiore di quanto avvenga oggi, con buona pace dei vaccini.
Quanto alle varianti poi, non solo i vaccini non le hanno impedite ma, stando ai numeri, le hanno favorite. Israele e Gran Bretagna hanno il primato, a livello mondiale il primo ed europeo la seconda, della più alta quota di popolazione vaccinata con entrambe le dosi. Indovinate un po’ quali sono i Paesi che per primi si sono trovati a fare i conti con un’impennata di contagi dovuti alla variante delta? Esatto, Israele e Gran Bretagna.
E i Paesi che non hanno vaccinato in massa? Il Giappone ha il livello più basso di vaccinati della popolazione tra i Paesi sviluppati: solo l’1,9% dei nipponici ha ricevuto le due dosi di siero, ma i nuovi contagi sono attualmente appena 1500 al giorno, su una popolazione di 150 milioni di persone. La Gran Bretagna del vaccino per tutti invece ha 20 mila nuovi casi giornalieri, con una popolazione che è meno della metà di quella giapponese. A conti fatti i nuovi contagi sono nel Regno Unito, in proporzione, tra le 20 e le 30 volte quelli del Giappone.
Voler imporre ai cittadini un trattamento sanitario contro la loro volontà sarebbe una grave violazione dei diritti umani, anche laddove il trattamento fosse di provata efficacia e sicurezza.
Pensare di obbligare la gente a fare da cavia per farmaci sperimentali, che appaiono pericolosi e inefficaci, minacciando misure coercitive che ledono i diritti umani per chi rifiuta invece configura un crimine contro l’umanità degno di una nuova Norimberga.
Lo diciamo chiaramente: non ci faremo intimidire, non ci faremo imporre trattamenti sanitari sperimentali e non accetteremo più limitazioni della nostra libertà e dei nostri diritti costituzionali. E’ una promessa.