Uno spettro si aggira per l’Italia: lo spettro di un camionista. Guida ai 30 all’ora in autostrada, con le quattro frecce inserite, ed è affiancato sulla corsia di sorpasso da un altro camionista che viaggia anch’esso ai 30 all’ora.
Ma davvero lunedì gli autotrasportatori bloccheranno l’Italia per protestare contro il green pass al quale saranno obbligati dal 15 ottobre? O tutto si risolverà in una bolla di fumo, come l’ormai mitologica presa delle stazioni? Doveva anch’essa essere una protesta contro il green pass: ma i giornalisti e i poliziotti risultarono più numerosi dei manifestanti. E lo smacco per i media, che avevano lanciato allarmi terrorismo per giorni, fu clamoroso.
In una bolla di fumo, per intanto, si è risolto l’annunciato antipasto della protesta. Il blocco dello Stretto di Messina doveva andare in scena ieri, giovedì 23 settembre. Al momento non si hanno notizie di rallentamenti o di code, salvo quella mostrata in un video da Ragusa News spiegando che secondo i camionisti essa sarebbe la prova generale del blocco.
Sulla protesta dei camionisti esistono due scuole di pensiero. La prima parte da un dato di fatto inoppugnabile: le organizzazioni sindacali non hanno comunicato nulla del genere, e dunque gli aderenti sarebbero sì e no quattro gatti. Ma anche la seconda scuola di pensiero, quella che mette in conto centinaia e centinaia di partecipanti in ogni regione, parte da un presupposto, se non oggettivo, almeno plausibile: la rete organizzativa opererebbe in assoluto silenzio, quasi in semi clandestinità, per evitare gli infiltrati e per non permettere alle forze dell’ordine di predisporre le contromosse.
Cosa accadrà, dunque, lo scopriremo soltanto vivendo. Se la protesta avverrà, il traffico risulterà sostanzialmente paralizzato sulle autostrade italiane per tutta la settimana ventura e i supermercati non riceveranno rifornimenti. Sarebbe la prima protesta anti-green pass a fare davvero la differenza.
Che i camionisti siano una categoria capace di bloccare davvero un Paese, lo dimostrò lo sciopero con il quale in Cile essi causarono la caduta, nel 1973, del governo socialista guidato da Salvador Allende. Bastarono 10.000 camionisti per tagliare in due il Paese. Ma quelli avevano dietro la CIA, non la “semplice” rabbia popolare.
DON QUIJOTE