A causa delle inesistenti politiche migratorie di Joe Biden, la situazione al confine con il Messico è peggiorata in maniera considerevole negli ultimi due anni, tanto che lo scorso mercoledì, preso dalla disperazione, il governatore della Florida Ron De Santis ha messo in piedi una protesta davvero singolare, seppur efficace, nell’attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e della politica sul problema.
Come riportato dalle principali testate, dopo aver radunato circa 50 migranti illegali di origine venezuelana in Texas, tra le centinaia che ogni giorno arrivano al confine e lo oltrepassano senza problemi di alcuna sorta, li ha poi smistati da lì su due voli diretti a Martha’s Vineyard, un’isoletta molto vip del Massachusetts, dove radical chic e altri ben pensanti si riuniscono per i loro weekend da club di golf.
Ovviamente i residenti ed i villeggianti dem dell’isola hanno protestato aspramente e hanno subito gridato allo scandalo. Invece di comprendere le motivazioni del gesto, seppur comprensibilmente provocatorio, hanno inveito contro i governatori repubblicani che hanno interrotto la quiete dei loro pomeriggi di relax. Si pensi che l’isoletta è considerata un paradiso liberale, e che persino l’ex presidente Barack Obama possiede una mega villa in quella zona. E non è sicuramente il solo.
Questo tuttavia non è il primo gesto di protesta che gli stati più colpiti dalla politica migratoria, quali Texas, Arizona e Florida, mettono in atto dall’insediamento di Joe Biden. Per mesi, infatti Texas e Arizona hanno spedito bus carichi di migranti illegali verso stati alla cui guida si trovava un governatore blu, come New York, Chicago e Washington. L’unica differenza è che adesso la protesta si è allargata e la Florida si è ufficialmente unita.
Contemporaneamente al volo per il Massachusetts organizzato dalla Florida, invece Greg Abbott, il governatore del Texas ha compiuto un altro gesto molto significativo. Il repubblicano, adesso in corsa per la rielezione, ha radunato alcuni dei migranti illegali su di un bus, e li ha spediti tutti all’indirizzo del vicepresidente Kamala Harris.
Entrambi colpiti duramente dai democratici, sia Abbott che De Santis hanno avuto di che difendersi, tra offese e attacchi impietosamente ricevuti.
Entrambi i governatori, tuttavia, a loro discolpa sostengono che nonostante le ripetute richieste fatte a Joe Biden in merito alla sicurezza del confine e al grave problema dei clandestini, nessuno si sia mai interessato davvero a fare qualcosa per fermare il flusso non-stop di migranti.
D’altra parte, come sostiene De Santis, se Biden non protegge gli americani, gli americani devono mettere in essere misure atte a contenere o risolvere il problema dell’immigrazione clandestina in altro modo.
Attorno al caso si è alzato, come prevedibile, un gran polverone, tanto che molti democratici hanno chiesto alle autorità federali di investigare sugli accaduti. Intanto anche avvocati vicini al governo hanno detto che non è propriamente giustificato lasciare che il governatore della Florida abbia giurisdizione su persone che si trovano in Texas. Hanno anche sollevato domande sulla completezza delle informazioni date ai migranti al momento della partenza. Si pensi che qualcuno ipotizza addirittura che non sia stata loro comunicata la destinazione o che siano stati messi sul velivolo a forza.
La politica di controllo al confine non è altro che l’ennesimo fallimento di Biden e, a parte i vip chic di Martha’s Vineyard, il presidente democratico sarà obbligato a rendere conto ai cittadini statunitensi delle proprie mancanze molto presto. Novembre e le elezioni di medio termine saranno un’ottima cartina di tornasole per capire da che parte tira il vento.
MARTINA GIUNTOLI