E’ cominciato tutto con Zelenski, il Presidente ucraino, che ieri pomeriggio twittava: “Le forze di occupazione russe cercano di prendere Chernobyl. I nostri difensori stanno dando la vita affinché la tragedia del 1986 non si ripeta. L’ho detto al premier svedese. Questa è una dichiarazione di guerra a tutta Europa.”

Questo tweet aveva vari sottintesi: che fossero in corso pericolosi combattimenti a Chernobyl, che la centrale fosse a rischio incidente, che in mano ai russi sarebbe diventata un’arma contro l’Europa. Infatti i commentatori occidentali si sono precipitati a stracciarsi le vesti e persino a diffondere notizie su aumenti improvvisi della radioattività nei dintorni, come se la sola idea dell’esercito di Putin alle porte avesse innervosito l’instabile centrale. La stessa agenzia nucleare ucraina si è affrettata poi a precisare che probabilmente la causa dell’aumento è solo il suolo, ancora radioattivo, smosso dai movimenti di truppe.

Ma quello che più di tutti colpisce è l’irrazionale timore per la centrale di Chernobyl “in mano ai russi”, come fossero dei pazzi furiosi che non vedono l’ora di farla esplodere per farci dispetto. Negli ultimi mesi la logica è finita fuori dalla finestra e questo ormai si è capito, ma perché i russi dovrebbero mettere a rischio una centrale nucleare a pochi metri dei loro stessi confini? Masochismo?

Inoltre, c’è da ricordare una cosa: furono i cittadini sovietici, nel 1986, a salvare l’Europa dal disastro nucleare. Oggi si è persa la memoria di quegli uomini che dovrebbero essere gli eroi di tutti. Ben 600 mila tra russi, bielorussi, ucraini e altri da tutta l’Unione Sovietica, i cosiddetti “liquidatori”, si diedero il cambio dentro la centrale per pochi minuti ciascuno tra radiazioni altissime, e riuscirono a metterla in sicurezza a forza di braccia e badili. Molti di loro pagarono con la vita o con la salute.

In realtà, è proprio quel tweet a spiegare perché l’esercito russo si è precipitato a prendere Chernobyl. E’ un punto strategico di rilevanza straordinaria, che non poteva essere lasciato in mano al governo ucraino pronto, appunto, ad usarlo per gettare nel panico l’Europa anche solo a parole (magari suggerite da altri). E se Chernobyl è in mano ai giovani figli dei “liquidatori”, probabilmente possiamo stare tutti tranquilli.

DEBORA BILLI

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