“Satana rispetta i pronomi”. È lo slogan scelto da Target, catena di grandi magazzini negli Stati Uniti, per celebrare il mese dedicato all’orgoglio Lgbtq+. Dopo accese polemiche, ha tuttavia rimosso gli articoli.
In occasione del Pride month, l’azienda ha presentato una collezione particolare, con veri e propri capolavori di propaganda gender per bambini. Non solo abiti, ma anche libri intitolati Bye bye binary (“Ciao ciao binarismo”) o I’m not a girl (“Non sono una ragazza”), tazze con la scritta “queer all year” (“queer tutto l’anno”) e altri articoli, riportanti lo slogan “Satan respects pronouns” (“Satana rispetta i pronomi”, appunto).
Poi il dietrofront. La portavoce del colosso statunitense, Kayla Castaneda, ha anche riferito di minacce nei confronti dei dipendenti. La sezione Pride, dedicata a trans e bambini Lgbtq+, si trovava fino a poco fa all’ingresso di ogni punto vendita. Noti e chiacchieratissimi i costumi da bagno gender friendly o gli indumenti per appiattire e nascondere il seno. La nuova collezione ha avuto però breve durata.
Un dipendente di Target ha dichiarato a Fox News: “Ci hanno dato 36 ore, ci hanno detto di prendere tutta la roba del Pride e spostarla in un mini sezione sul retro del negozio. Non si può mettere nulla sui manichini né si possono utilizzare cartelloni che diano visibilità.” L’azienda Target “ha il terrore di finire in una situazione simile a quella che ha colpito Bud Light.” Il noto marchio di birra ha avuto parecchie difficoltà nelle vendite dopo la pubblicità fatta in partnership con il mondo trans.
LO STILISTA DI TARGET
Nel frattempo Erik Carnell, lo stilista britannico fondatore di AB Prallen che ha disegnato la collezione per Target, non fa mistero delle sue simpatie. Il suo profilo Instagram è pieno di immagini inneggianti a satanismo e stregoneria. Ci sono streghe intente a fare riti nei boschi, simboli massonici, esortazioni a fare incetta di sangue durante Halloween, quello che lo stesso Carnell chiama il “Natale gay”. Alcuni hanno definito Carnell un “demone trans”.
L’artista in tutta risposta ha scritto sul proprio profilo Instagram: “Essere chiamato demone è qualcosa con cui posso convivere tranquillamente. Anzi, l’idea di un demone trans è dannatamente eccitante. La maggior parte delle mie creazioni si concentra su immagini gotiche e sataniche unite a colori sgargianti e messaggi Lgbtq+ positivi”. C’è davvero poco di cui stupirsi, visto che AB Prallen, ad esempio, ha prodotto anche una collezione di spille per bambini. “Satana ti rispetta e ti ama per come sei. Sei importante e hai un valore in questo mondo. Meriti di essere trattato con amore e rispetto”, si legge sul suo profilo.
CARNELL E LA CHIESA DI SATANA
Carnell al contempo ha dichiarato che “la church of Satan (chiesa di Satana) è stata spesso fraintesa e demonizzata” e “che i membri della comunità Lgbtq+ sono visti come un prodotto demoniaco che va contro la volontà di Dio.” In realtà, secondo lo stilista, “i satanisti non credono nemmeno in Satana”. E in cosa crederebbero dunque? Satana in questo modo avrebbe compiuto la sua più grande opera. Ingannare l’uomo convincendolo che non esiste.
Anzi, secondo Carnell, l’immagine del demonio sarebbe una vera e propria rappresentazione d’amore. “Satana è semplicemente usato come simbolo di passione, orgoglio e libertà”, afferma ancora lo stilista: “La conseguenza di ciò è dunque chiara”, continua il fondatore di AB Prallen. “Satana non può che rispettare i pronomi. Egli ama tutta la gente Lgbtq+. La chiesa di Satana lo fa da quando è stata fondata negli anni Sessanta. Il più recente Satanic temple (tempio di Satana) accetta tutti a braccia aperte”.
Insomma, nell’immaginario dell’artista britannico e del suo brand, Satana è glamour. Continua lo stilista: “Persino Bafometto è affascinante nei colori pastelli che ho utilizzato. E rappresenta un misto di generi, di idee di forme di esistenza che difficilmente si possono limitare ad una esperienza binaria”.
LE REAZIONI AL CASO TARGET
Intanto Target si dice abbia già perso una cifra pari a 9 miliardi di dollari, davvero una marea di denaro, a causa del boicottaggio (a questo proposito ha un precedente: l’azienda aveva già subito il boicottaggio da parte di diversi gruppi di conservatori quando nel 2016 aveva inserito nei punti vendita bagni gender neutral).
Contro l’ultima ondata di proteste e a favore di Target, si è espresso il governatore della California, il democratico Gavin Newsom: “Il Ceo di Target sta svendendo la sua azienda agli estremisti. Qui non si parla di un paio di negozi bigotti nel sud del Paese. C’è un attacco sistematico alla comunità gay in giro per gli Stati Uniti. Sei di colore? Sei asiatico? Sei ebreo? Sei una donna? Sarai il prossimo”.
Anche altri si sono schierati dalla parte degli abiti (satanici) di Carnell, dichiarando Target vittima e ostaggio di una virale ondata di transfobia e omofobia su internet.
Tuttavia, se c’è chi ha minacciato di far chiudere Target per aver accettato di vendere la collezione satanico-genderista, c’è anche chi ha minacciato di piazzare bombe in alcuni punti vendita per averla fatta rimuovere.
MARTINA GIUNTOLI