La Russia avrebbe un’arma segreta per disturbare o magari anche neutralizzare Starlink, la connessione satellitare ad Internet che il miliardario statunitense Elon Musk ha fornito all’Ucraina e al suo esercito, rivelatasi cruciale nella guerra contro la Russia. Il quotidiano statunitense Washington Post lo scrive oggi, mercoledì 19 aprile 2023.

A quanto riporta il Washington Post, la notizia fa parte dei cosiddetti leak del Pentagono: una vera o presunta fuga di documenti riservati.

Come in ogni fuga del genere, è impossibile sapere se i documenti in questione sono genuini oppure se sono stati fabbricati (oppure manipolati) e fatti filtrare ad arte. Ma la faccenda dell’arma segreta russa contro Starlink sembra decisamente verosimile. Infatti ben si adatta ad elementi ed indizi che non hanno a che fare con il leak del Pentagono.

COSA DICE IL WASHINGTON POST

Lo stesso Washington Post produce alcune di queste potenziali conferme esterne. Ma intanto i fatti, così come il quotidiano li descrive.

Il documento “leakato” dice che la Russia ha sperimentato per mesi contro Starlink un sistema di guerra elettronica chiamato Tobol. Il documento in questione è del marzo scorso e non indica se i test hanno avuto successo oppure no; evidenzia però che il tentativo sembra più avanzato di quanto si sapesse.

Ancora il Washington Post nota che esistevano già ipotesi sul fatto che la Russia potesse usare contro i satelliti nemici i sistemi apparentemente destinati a proteggere i propri satelliti. Evidenzia che lo stesso Musk, in un tweet, aveva citato tentativi russi, a suo dire non riusciti, di mettere KO Starlink. Cita inoltre il fatto che, ad autunno 2022, in determinate zone l’esercito ucraino non era effettivamente riuscito ad utilizzare Starlink.

Fin qui, in estrema sintesi, le affermazioni del Washington Post. Già esse rendono, se non certo vera, almeno verosimile l’ipotesi dell’arma segreta russa contro Starlink. Ma è possibile aggiungere un paio di elementi.

STARLINK, LO SCENARIO

Il primo risale al febbraio 2023. Elon Musk ad un certo punto ha dato a vedere di avere improvvisamente scoperto un fatto ampiamente noto da tempo: che cioè l’esercito ucraino usava la connessione internet di Starlink per indirizzare i droni contro i russi. Ha deciso di impedire l’uso di Starlink per pilotare i droni, adducendo di aver fornito Starlink all’Ucraina per soli scopi civili: tutt’al più per le comunicazioni dell’esercito, ma non per scopi militari propriamente detti.

Tuttavia sembra inverosimile che Musk fosse l’unico, o quasi, a non sapere di Starlink e dei droni. Più verosimile che volesse evitare rappresaglie russe contro i suoi satelliti. Un’ipotesi del genere presuppone che la Russia fosse in grado di mettere Starlink fuori servizio o di attuare altre ritorsioni. E dunque calza a pennello con il leak ora rivelato dal Washington Post.

Un secondo elemento rende ancor più verosimile la storia dell’arma segreta russa contro Starlink. Si tratta del fatto che i russi riescono ad individuare la posizione dei soldati ucraini non appena essi mettono in funzione Starlink. I russi sono in grado inoltre di disturbare le comunicazioni via Starlink e addirittura di rovinare le apparecchiature.

Lo ha scritto meno di un mese fa Defense One, un sito ritenuto attendibile e specializzato in faccende militari. A questo proposito, Defense One cita le testimonianze di soldati ucraini e di un combattente della cosiddetta legione straniera.

GIULIA BURGAZZI

 

 

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