Sarà che secondo Pfizer la quarta dose ci vuole: cosa che in qualche modo apre la strada ad ennesime dosi successive. Sta di fatto che la bulimia mostrata dall’Europa nell’acquisto dei vaccini Covid si acuisce. La Germania ha deciso di versare quasi 2,9 miliardi di euro alle case farmaceutiche affinché siano in condizione di fornirle vaccini Covid fino al 2029.
Quel mucchio di soldi non rappresenta il corrispettivo per la consegna di ulteriori dosi. Riguarda invece contratti che hanno lo scopo di consentire alle case farmaceutiche il mantenimento della capacità produttiva.
Anche se i vaccini Covid sono colabrodi conclamati, anche se Omicron li buca come fossero fatti di burro, i Paesi dell’Unione Europea hanno manifestato chiari sintomi di shopping compulsivo. Non sono disponibili le cifre per i singoli Stati: è la Commissione Europea a gestire la materia. Tuttavia, pur avendo solo 447 milioni di abitanti, l’UE ha già acquistato 3,12 miliardi di dosi: sei o sette a testa, neonati compresi. Gli acquisti dell’Italia – fino all’autunno scorso 350 milioni di dosi per 60 milioni di abitanti – sono in linea con questa tendenza.
Nell’UE, comunque, le statistiche registrano il potenziale acquisto di ulteriori 890 milioni di dosi: cosa che porterebbe il totale a superare i quattro stupefacenti miliardi di dosi. Oltre 4 miliardi di dosi per 447 milioni di abitanti.
La UE detiene il record planetario degli acquisti. Lo screenshot mostra i dati forniti da Speedometer, un sito che monitora gli interventi nel campo della salute e fra i cui consiglieri figura al primo posto un rappresentante della Bill & Melinda Gates Fundation.
Covax, al primo posto della classifica, riguarda le dosi che i Paesi ricchi regalano ai Paesi poveri e ai miliardi e miliardi di persone che li abitano. Poi viene l’Unione Europea: appunto 4 miliardi di dosi per 447 milioni di abitanti. Terzi, gli Stati Uniti: 330 milioni di abitanti, 2,6 miliardi di dosi calcolando anche gli acquisti potenziali. C’è un abisso rispetto all’India: 1,38 miliardi di abitanti; 2,6 miliardi di dosi, sempre calcolando anche gli acquisti potenziali.
Eppure l’EMA, l’agenzia europea per il farmaco, ha avvertito da tempo: non possiamo continuare coi booster. Eppure le notizie che arrivano da Palermo mettono in guardia: aumentano i ricoverati Covid che hanno ricevuto la terza e perfino la quarta dose. Niente da fare. Parafrasando Mussolini, il Governo traccia il solco e la siringa lo difende.
GIULIA BURGAZZI