“Non avrai nulla e sarai felice”: sembra proprio che l’oligarchia transnazionale al potere sia fermamente determinata a portare a compimento questo slogan, pronunciato nel recente Forum Economico Mondiale di Davos, almeno per quanto riguarda la parte sul non possedere nulla.

Il presidentissimo italiano, Mario Draghi, che rappresenta in Italia l’uomo di punta del mondo della finanza internazionale, ha infatti deciso di mettere sotto attacco quella che per i cittadini del Belpaese è la proprietà per antonomasia: la casa.

Il premier-banchiere ha infatti deciso di andare avanti con la revisione dei valori catastali degli immobili, che porterà a un’impennata delle tasse sulla casa, in un momento di gravissima difficoltà per i cittadini italiani, con i costi energetici ormai insostenibili, con un’inflazione galoppante e le conseguenze delle restrizioni Covid ancora in corso.

Naturalmente il solito mantra “ce lo chiede l’Europa” (a proposito, ma non era diventata buona?) è alla base dell’ennesima batosta che si prepara per i cittadini italiani.

Nella relazione del Ministero dell’Economia si legge infatti che la riforma è coerente con le “raccomandazioni europee” che chiedono all’Italia di ridurre la pressione fiscale sulle aziende compensandola con quella sugli immobili.

Gli effetti sono prevedibili: tanti cittadini già oggi alla canna del gas dovranno vendere la propria casa, perché impossibilitati a pagare le tasse sulla stessa, con la conseguenza di una diminuzione del valore degli immobili, per quella vecchia storia della legge della domanda e dell’offerta, e c’è da scommettere che grandi fondi speculativi sono già pronti ad acquistare a prezzi stracciati gli immobili.

Ma dopo le turbolenze che la sghangherata maggioranza che sostiene Draghi ha attraversato, e con le elezioni sempre più vicine, il desiderio del presidente del Consiglio di assecondare il progetto di esproprio della ricchezza voluto a Davos potrebbe costargli il posto.

La Lega, appoggiata dall’intero centrodestra, ha presentato un emendamento per stralciare dal testo di riforma fiscale la modifica del catasto, proprio per evitare “più tasse per i cittadini”, e tutto il centrodestra appoggia la proposta.

Numeri alla mano sarà molto difficile per il presidentissimo imporre la stangata sulle case degli italiani, e viste le sue affermazioni sul fatto che, in assenza di una delega in bianco del parlamento a fare ciò che vuole, Draghi è pronto a dimettersi, non è escluso che sulla casa cada il governo.

ARNALDO VITANGELI

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