Lasciate morire il vostro orto. Questo il sunto della folle ordinanza anti-siccità del Comune di Firenze. L’ordinanza vieta fino al 30 settembre (al 30 settembre!) di usare l’acqua per scopi diversi da quelli domestici, ovvero lavarsi e bere. Ovvero sarà vietato annaffiare le piante e gli orti, lavare l’auto, lavare il cortile, riempire piscine o fontane. E questo appunto dal 28 agosto al 30 settembre, ben due mesi. Le sanzioni possono arrivare sino a 500 euro.

“Non bisogna abbassare la guardia” ecco l’assessore all’ambiente Andrea Giorgio che usa la famigerata frase che più di una volta abbiamo sentito in pandemia. E perché? Perché “siamo in emergenza!”.
Perché, per parafrasare l’ottimo Giorgio Bianchi è oramai d’uso “governare con il terrore” o meglio “con l’emergenza”. Eppure questa siccità non è un unicum anche nella storia recente. Ma nel 2003 a nessuno venne in mente di dichiarare emergenze.

Certo che le 500 euro di multa se innaffi l’orto, di primo acchito, fanno ridere. Ma bisogna anche riflettere bene sul senso profondo. E’ ovvio che se non innaffi l’orto dal 28 luglio al 30 settembre i pomodori e le zucchine muoiano. E questo leva indipendenza.

Ragioniamo: se tu hai un orto che curi di fatto sei indipendente per quanto riguarda il mangiare. Puoi fare tranquillamente a meno dei supermercati. Gli orti sono stati considerati come fonte di sussistenza autonoma proprio in tempo di pandemia, nel caso in cui ai non vaccinati fossero interdetti anche i supermercati. Ti faccio morire l’orto e tu sei nelle mie mani.

Complottismo? Innanzitutto questa ordinanza arriva da Firenze, che è storicamente in mano al PD. E più di altri partiti il PD mira a stringere il cappio sul collo dell’individuo.. L’orto è un bene che può essere considerato, se non indispensabile, quasi. Non si innaffia per decorazione, ma per procurarsi del cibo. Anzi, può diventare una risorsa proprio in tempi difficili.

L’ordinanza vale sino al 30 settembre. Non pioverà sino al 30 settembre? Le previsioni oltre tre giorni diventano “tendenze” e possono cambiare tuttavia sarà ben difficile che nel primo mese autunnale non arrivino piogge.

In ogni caso l’acqua per gli orti non è mai acqua sprecata perché produce cibo. Ma siamo governati da persone che oramai non sanno più come ridurre alla fame la popolazione

ANDREA SARTORI

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