L’Ucraina applica le tecniche dell’Isis. Lo ha scritto il prestigioso settimanale statunitense Newsweek. Il riferimento non è alle operazioni di macelleria che caratterizzano qualsiasi conflitto, ma al modo in cui esse vengono nascoste e contemporaneamente mostrate al mondo, attraverso la propaganda bellica destinata ai finanziatori occidentali.
L’UCRAINA E LA PROPAGANDA DI GUERRA
Il Newsweek nota che l’Isis è stata la prima sia a sfornare levigati video propagandistici sia a mostrare le operazioni belliche come se fossero un film d’azione o un videogioco. L’Ucraina, osserva, fa altrettanto grazie ai droni commerciali che, dall’alto, riprendono i combattimenti. Battaglioni come i White wolves (Lupi bianchi) girano in prima linea immagini destinate alla diffusione sui social e sui media. Mostrano ad esempio i “Pum!” e la nuvole di polvere che si alzano quando una serie di colpi va a segno sui carri armati russi. Come nei videogiochi, appunto.
L’Isis è stata pioniere, circa dieci anni fa, in materia di immagini propagandistiche relative alla guerra. L’Ucraina, scrive in sostanza il Newsweek, ha imparato la lezione. Ha “smontato” le tecniche dell’Isis e le ha “rimontate” eliminando le parti moralmente ripugnanti. Diffonde video accattivanti, che mostrano anch’essi la guerra come se fosse un film d’azione o un videogioco e che sono in grado di diventare virali generando click. Nell’analisi del settimanale statunitense, i video propagandistici diffusi dalla Russia non sono diretti verso l’estero. Puntano infatti all’arruolamento di volontari, ai quali la difesa della patria viene presentata come un compito da veri uomini e più gratificante rispetto ad un insignificante lavoro nella vita civile.
Anche l’Ucraina, prosegue il Newsweek, fa video di propaganda per l’arruolamento, puntando però più sul lato emotivo. Per il resto però i suoi video – a differenza di quelli russi – sono destinati al pubblico internazionale. Mirano a tenere alta l’attenzione, a sollecitare aiuti. L’Ucraina, sottolinea il settimanale, sta usando magistralmente la diplomazia digitale.
NESSUN SDEGNO IN OCCIDENTE
Fin qui il Newsweek. Si può aggiungere che, nel campo della propaganda bellica, l’Ucraina ha battuto l’Isis. I suoi video con i “Pum!” e i carri armati colpiti ricalcano alla perfezione quelli in cui l’Isis mostrava le decapitazioni, ricordate?, senza in realtà mostrarle davvero. Quanto sdegno sacrosanto, a suo tempo, per i video dell’Isis. Invece l’Ucraina è riuscita a far sì che l’Occidente, salvo rare eccezioni, non dimostri sdegno.
Come i “Pum!” dell’Ucraina, i video dell’Isis non mostravano il momento esatto in cui i prigionieri venivano sgozzati. Si vedevano solo quei poveretti inginocchiati e bendati, in attesa del boia. A volte invece mentre aspettavano il boia guardavano a testa alta il cielo o il vuoto, rivestiti di abiti color arancione come i prigionieri di Guantanamo. Erano così calmi, quei morituri! E si diceva: ma sono attori? Oppure sono completamente drogati, che stanno per morire e non accennano ad alcuna reazione, ad alcuna emozione?
Il dolore, il terrore, la morte non comparivano nei video dell’Isis. Erano soltanto sottintesi: ma questo in Occidente era sufficiente per suscitare orrore.
Anche i video ucraini con i “Pum!” e i carri armati che si disintegrano non mostrano il dolore, il terrore, la morte. Esistono, anche se sono lasciati sottintesi, e l’Occidente non ha nulla da obiettare, anzi: guarda i video e li riempie di click. C’erano delle persone, in quei carri armati: ma nessuno si scompone. L’Ucraina vuol far pensare che la guerra sia un videogioco, e stavolta l’Occidente ci crede davvero.
GIULIA BURGAZZI