L’Occidente ha bisogno della Russia e della Cina per fare la guerra alla Russia – è in corso in Ucraina – e, un domani, anche alla Cina a proposito di Taiwan.
Gli arsenali dei Paesi Nato sono ormai vuoti a furia di mandare armi in Ucraina e i governi vogliono costruirne di nuove. Ma a questo proposito c’è la questione della disponibilità delle materie prime di interesse militare.
Indovinato? Varie materie prime indispensabili per costruire le armi vengono proprio dalla Russia e dalla Cina. Tre esempi significativi: alluminio, grafite, alcune delle cosiddette terre rare. Per l’Occidente, il loro approvvigionamento è ad alto rischio.
Lo dice un rapporto fresco di stampa del The Hague Centre for Strategic Studies, un centro studi con sede all’Aia, in Olanda. È specializzato in geopolitica, sicurezza, difesa.
La vicenda del gas e dell’energia in Europa insegna. Se si decide di voltare le spalle al maggior fornitore abituale per motivi che nulla hanno a che vedere con la convenienza economica, si va incontro a scarsità e rincari.
Tuttavia nel caso delle materie prime di importanza militare, l’ottica – diciamo – muscolare ultimamente adottata dall’Occidente produrrà verosimilmente effetti che non si limiteranno ai maggiori costi a carico dei cittadini, dato che la fabbricazione di armi è una commessa statale pagata con soldi pubblici. Infatti le materie prime di difficile approvvigionamento e necessarie per usi militari prenderanno innanzitutto la strada delle fabbriche di armi. La scarsità verrà presumibilmente riservata agli usi civili, nei quali la situazione potrà diventare ben più grave di quella del gas
Su questi aspetti il rapporto del The Hague Centre for Strategic Studies non si sofferma. Però l’alluminio ha un’infinità di usi nella vita quotidiana: lattine, caffettiere, infissi, elettrodomestici, carrozzerie dei mezzi di trasporto. La grafite serve fra l’altro per le matite e gli antiruggine. Senza terre rare, poi, non si fabbricano le apparecchiature elettroniche: né quelle civili, né quelle di uso militare.
In campo militare, alluminio e grafite sono invece indispensabili per fabbricare aerei ed elicotteri da combattimento, mezzi anfibi d’assalto, sottomarini, carri armati. E poi anche missili, siluri, munizioni…
La Cina è il maggior produttore mondiale delle terre rare. Si tratta di elementi come germanio, neodimio, vanadio. In alcuni casi, scrive il rapporto, la Cina è praticamente un monopolista. In altri, quote meno consistenti di produzione vengono da Russia, Brasile (fa parte dei BRICS con i quali l’Occidente non è più in luna di miele) o da Paesi africani definiti inaffidabili.
La Cina, sempre secondo il rapporto, è il maggior produttore mondiale anche di alluminio e grafite. Nel caso della grafite, dopo la Cina ci sono due BRICS, cioè l’India e il Brasile. Per l’alluminio invece il secondo produttore mondiale è la Russia.
GIULIA BURGAZZI
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