Joe Hoft, importante giornalista di denuncia statunitense, noto per numerosi scoop riguardanti il Deep State del suo Paese, è il primo ospite internazionale delle pagine del nostro mensile “Visione. Un altro sguardo sul mondo”. E trattando del metodo di “Governare con la paura”, non poteva mancare un approfondimento sulla figura di Fauci, uno dei massimi teorici della cosiddetta “dittatura sanitaria”.
Nell’autunno del 2019 Hong Kong era al centro delle proteste per la presa di controllo cinese della città-nazione. Queste proteste erano diverse dalle pacifiche proteste degli ombrelli di qualche anno prima. I danni alle stazioni della metropolitana della città e ad altre aree stavano iniziando a farsi sentire e le persone presenti li notavano. Nonostante questa distruzione, la maggior parte dei cittadini di Hong Kong capivano cosa stava succedendo e volevano rimanere liberi.
Il presidente Trump aveva gravemente danneggiato l’economia cinese chiedendo alla Cina di aderire a un equo scambio commerciale e alla protezione della proprietà intellettuale delle società americane. L’impatto negativo sull’economia cinese, a causa delle questioni commerciali, si faceva notare, soprattutto a Hong Kong, situata vicino alla Cina. Hong Kong beneficiava sia della sua posizione che dell’accesso all’Occidente. Si poteva constatare che l’economia cinese non era più così forte dalle ridotte presenze nei ristoranti in tutta la città e in altre industrie legate al turismo.
A quel tempo, ero un dirigente aziendale internazionale a Hong Kong e lavoravo per un’azienda Fortune 500 con i suoi headquarters negli Stati Uniti. Amavo la gente di Hong Kong e della Cina e li amo ancora. Avevo dei parenti in Cina che erano sempre molto gentili e generosi con me e la mia famiglia.
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