Le ultime dal Ministero della Verità di Bruxelles: vuole supportare i media russi non allineati con il governo e al contempo contrastare le interferenze straniere nell’informazione della Ue.

L’Unione europea diffonde infatti un rapporto sulla manipolazione proveniente dall’estero (leggi: soprattutto dalla Russia) nell’informazione europea. Contemporaneamente Joseph Borrell, il capo della diplomazia Ue, dichiara che l’Ue sta cercando di offrire appoggio ai media russi non allineati con il governo. Dichiara inoltre che d’ora in poi l’Ue contrasterà con vigore le interferenze straniere (leggi: russe) nell’informazione in Europa.

IL BIPENSIERO DELLA UE

Sono tutte notizie di martedì 7 febbraio 2023. Sono anche notizie lievemente schizofreniche. Infatti l’Ue ammette di tenere un comportamento – l’appoggio ai media antigovernativi in Russia – uguale a quello che, se adottato dalla Russia nei confronti dell’Ue, l’Ue stessa giudica riprovevole e degno di essere contrastato.

Da notare però che il rapporto sulla “manipolazione straniera” nell’informazione europea non parla di finanziamenti che la Russia, o chi per essa, avrebbe erogato a questo proposito. Invece l’appoggio Ue ai media russi antigovernativi, stando alle parole di Borrell, è qualcosa di molto più concreto che un’amichevole pacca sulla spalla.

La dichiarazione di guerra alle “interferenze straniere” pronunciata oggi da Borrell lascia prevedere che la chiusura nell’Ue di canali come RT Russia e Sputnik News, accusati di diffondere propaganda russa, probabilmente è stato solo l’antipasto e che ogni punto di vista non coincidente con quello dell’establishment occidentale d’ora in poi avrà vita sempre più dura.

LE PAROLE DI BORRELL

Tu chiamala, se vuoi, censura. Borrell la chiama protezione della libertà. Ha usato questa espressione nel discorso pronunciato oggi durante una conferenza dell’Eeas. L’Eeas (European External Action Service) è un servizio dell’Ue responsabile per gli affari esteri. Il rapporto sulla manipolazione dell’informazione europea viene dall’Eeas. La conferenza si è svolta in occasione del suo lancio. Borrell ha detto che, con le “misure restrittive” alla “propaganda del Cremlino”, “non stiamo attaccando la libertà di espressione, stiamo solo proteggendola”.

Ma c’è anche un altro passo saliente nelle parole di Borrell. Eccolo: “Siamo al fianco dei media indipendenti russi, della società civile, dei difensori dei diritti umani che, nonostante la continua repressione, continuano a difendere i diritti umani e ad opporsi all’autoritarismo e alla guerra. Non è solo retorica. Non posso entrare nei dettagli, ma credetemi, li sosteniamo in termini pratici. Ma non dirò altro perché li danneggerei”.

Borrell, in quanto capo della diplomazia Ue, è una sorta di omologo europeo del ministro russo degli Esteri, Lavrov. Figuriamoci se Lavrov avesse detto che la Russia appoggia “in termini pratici” i media indipendenti europei! Apriti cielo e diluvio di condanne per la pesante interferenza. Però l’ha detto Borrell e, al momento, non sono segnalate sdegnate reazioni.

LA UE PREPARA NUOVE FORME DI CENSURA?

E veniamo al rapporto sulla manipolazione proveniente dall’esterno nell’informazione europea: quello che ha fornito l’occasione per il discorso di Borrell. Il rapporto si sforza soprattutto di individuare il pattern e le vie di diffusione e di rilancio della “disinformazione”. Offre  solo un piccolo numero di esempi concreti sul contenuto di questa stessa “disinformazione”.

Sarebbe comunque disinformazione, fra l’altro, dire che l’Occidente si è posto in antagonismo rispetto alla Russia. Si potrà citare “l’abbaiare della Nato alle porte della Russia” senza fare disinformazione? L’ha detto il Papa… Agente straniero anche lui? Altro esempio: è disinformazione sostenere che le sanzioni contro la Russia sono fallite. Però il Fondo monetario internazionale scrive che la Russia sta meglio della Germania e dal suo database si ricava che l’economia russa è diventata la nona economia mondiale. Il Fondo diffonde propaganda russa?

L’Ue possiede da anni un sito internet deputato a contrastare la “disinformazione” proveniente soprattutto dalla Russia. Si chiama EUvsDisinfo e fa capo all’Eeas, il servizio per l’azione esterna che ha organizzato la conferenza con il discorso di Borrell e che ha diffuso il rapporto su agenti esterni e informazione. EUvsDisinfo non possiede un braccio repressivo. Ospita contenuti perlopiù sotto forma di news. Tuttavia annusando il vento – le parole di Borrell, il rapporto sulla “manipolazione”, la promessa di contrastarla sempre più – si ricava che a Bruxelles bolle in pentola qualcosa di ben diverso da un semplice sito internet.

GIULIA BURGAZZI