Prezzi stratosferici del gas e dell’energia, è uno spettacolo amaro vedere come l’Unione Europea ora possa salvarsi solo grazie al soccorso russo dopo aver accuratamente sputato in tutti e due gli occhi alla Russia per anni. Il punto è il nuovo gasdotto Nord Stream II: la Russia darà più gas all’Unione Europea quando il Nord Stream II entrerà in funzione.

Lo sfondo della situazione: il gas è aumentato almeno del 400% nell’UE dall’inizio dell’anno, gli stoccaggi UE dai quali attingere durante l’inverno sono semivuoti, il gigante russo del gas Gazprom adempie ai suoi obblighi contrattuali di fornitura (lo riconosce la Commissione europea) ma nulla di più.

La Russia fornisce quasi i tre quarti del gas importato nell’UE. I principali gasdotti ora in funzione dalla Russia verso l’Europa passano dall’Ucraina: un pericoloso collo di bottiglia. Inoltre nel 2014  l’UE ha aiutato gli Stati Uniti a staccare dalla Russia l’Ucraina, stringendo con l’Ucraina stessa un accordo di associazione. Le economie di Russia ed Ucraina erano fortemente integrate e intrecciate: nel 2014 il violento strappo, le sanzioni UE alla Russia che durano tuttora e che hanno fatto perdere fior di quattrini al made in Italy. Ma il puro e semplice passaggio sul suo territorio del gas russo diretto verso l’Europa frutta tuttora qualcosa come due miliardi di dollari all’anno all’Ucraina, la cui politica estera è nettamente russofoba.

In questo contesto va inquadrata la costruzione del gasdotto Nord Stream II. E’ il raddoppio della conduttura che, passando sui fondali del Mar Baltico, porta il gas direttamente in Germania e nell’UE, bypassando l’Ucraina. Osteggiato da USA e da Paesi dell’Europa dell’Est, il Nord Stream II  è ora completo ma non ancora in funzione: manca appunto il via libera del Governo tedesco. E senza Nord Stream II funzionante, la Russia non aumenterà le forniture di gas all’UE.

Un bieco ricatto!, dicono i Verdi tedeschi. Un ricatto? Dopo l’accordo di associazione fra l’UE e la russofoba ucraina e con le sanzioni 2014 alla Russia ancora un vigore? C’è un limite, soprattutto il politica, alla possibilità di porgere l’altra guancia: e l’UE ha probabilmente portato la Russia a quel limite.

Fra l’altro, l’Unione Europea negli scorso anni ha cercato di limitare le importazioni di gas russo appoggiando la realizzazione del gasdotto TAP dall’Azerbaijan: quello che doveva far diminuire del 10% il costo dell’energia per tutti gli italiani.

Attualmente il TAP fornisce, udite udite, ben l’1,9% delle importazioni totali di gas dell’UE: il dato è a pag. 11 di un documento della Commissione europea.

Dunque l’unica speranza per un’UE ridotta alla canna del gas è appunto il soccorso russo. Se non altro per via di una sana realpolitik, sarebbe meglio se l’UE smettesse di prendere la Russia a sputi negli occhi.

DON QUIJOTE

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