La Polonia fa il contropelo a Pfizer per i vaccini Covid. Lo fa pubblicamente, oltretutto: il ministro della Sanità, Adam Niedzielski, ha diffuso via Twitter la lettera di fuoco inviata agli azionisti della casa farmaceutica.
Com’è noto, Pfizer vuol farsi pagare anche i vaccini che non produrrà perché inutilmente ordinati dall’Ue. Il ministro polacco in sostanza ora domanda agli azionisti se hanno un registratore di cassa al posto del cervello e del cuore.
IL CONTRATTO UE CON PFIZER
Al centro della vicenda c’è il maxi contratto Ue. È quello che ha fruttato una denuncia penale alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenuta personalmente nelle trattative con Pfizer. In seguito a quel contratto, vagonate di flaconi, e i conseguenti conti da pagare, continuano ad arrivare agli Stati Ue. Solo per l’Italia, quest’anno sono 61,1 milioni di dosi e un miliardo di euro. Si aggiungono a tutte le altre dosi inutili e a tutti gli altri soldi buttati.
Il maxi contratto con Pfizer è stato stipulato nella primavera del 2021, quando non si registrava alcuna penuria di vaccini. Prevede fino a 1,8 miliardi di dosi e fino a 35 miliardi di euro. Le polemiche relative al diluvio di dosi inutili hanno indotto la Commissione europea a cercare di rinegoziarlo.
Gli ultimi sviluppi: Pfizer è disposta a diluire le consegne fino al 2026. Promette che nel frattempo aggiornerà il suo vaccino alle nuove varianti del Covid. È disposta anche a ridurre il numero delle dosi. Tuttavia pretende di ricevere circa 10 euro (la metà del prezzo normale) per ciascuna delle dosi che, benché ordinate, non dovrà più consegnare. Eppure non dovrà nemmeno produrle e non le costeranno un solo centesimo.
Oggettivamente, Pfizer ha dalla sua un contratto debitamente firmato. Nemmeno il fruttivendolo dell’angolo accetterebbe condizioni molto diverse per ridurre un’enorme ed inutile fornitura di carote, se un cliente si fosse impegnato ad acquistarle per iscritto. Altrettanto oggettivamente, le dosi inutili del contratto Pfizer costituiscono un inaccettabile macigno che grava sulle finanze pubbliche e sulle tasche dei contribuenti.
LE PAROLE DELLA POLONIA
Su quest’ultimo punto fa leva la lettera di fuoco del ministro Adam Niedzielski. Pfizer bada solo a far soldi, scrive in sostanza. E ancora: a proposito del Covid, abbiamo considerato per molto tempo la Pfizer come una parte della soluzione: ma ora la Pfizer è diventata una parte del problema.
Il ministro inoltre suggerisce con una certa veemenza a Pfizer un approccio legato non solo alla massimizzazione del profitto, ma anche al senso di responsabilità, alla solidarietà e ai valori umani.
Fin qui il senso della lettera del ministro. I valori etici ai quali Niedzielski richiama Pfizer fanno venire in mente un particolare.
Come ricorda un vecchio articolo del Manifesto, Pfizer (e così pure Moderna) aveva giustificato con “necessità etiche” la sua decisione di offrire con molto anticipo il vaccino Covid alle persone che avevano ricevuto il placebo durante lo studio clinico relativo all’efficacia vaccino stesso.
In questo modo, lo studio “a doppio cieco” sui vaccini, inizialmente previsto fino al maggio 2023, si è interrotto dopo soli sei mesi all’inizio del 2021 e all’indomani delle prime autorizzazioni all’uso di emergenza. È diventato così impossibile fare un confronto statisticamente inoppugnabile fra vaccinati e gruppo di controllo a proposito degli effetti a lungo termine.
Allora, Pfizer disse in sostanza che non si poteva mettere a rischio la vita di coloro che facevano parte del gruppo di controllo. Questo afflato umanitario ha aperto la strada alle terze dosi e a quelle successive, nonché agli aumenti di prezzo dei preparati.
Ora che lo invoca il ministro Niedzielski a proposito dei contratti onerosi e inutili, invece, l’afflato umanitario di Pfizer sembra svanito.
GIULIA BURGAZZI