Collaboratore fisso di “Visione. Un altro sguardo sul Mondo” e portavoce del Comitato Referendario Ripudia la Guerra, Enzo Pennetta non fa mancare il suo contributo anche al terzo volume del nostro mensile, concentrandosi sulle ragioni profonde del conflitto russo-ucraino rivelandone l’inusitata pericolosità per tutto lo scenario mondiale.

Esistono fondamentalmente due approcci differenti per analizzare il conflitto in Ucraina. Uno di questi data l’inizio del conflitto a partire dall’invasione russa del 24 febbraio 2022, mentre l’altro colloca l’inizio nel 2014 ovvero quando l’indipendenza delle repubbliche di Donetsk e Lugansk venne proclamata.A seconda che si scelga l’uno o l’altro approccio, i ruoli delle parti coinvolte appaiono in modo molto diverso, così come diverso sarà il giudizio sulle responsabilità e l’analisi delle cause.  Se ci si spingesse più indietro nel tempo, si includerebbero nella valutazione ancora più elementi, rendendo più completa la lettura degli eventi. Questa semplice analisi dovrebbe indurre a considerare un arco temporale il più ampio possibile, cosa che, seppur intellettualmente logica, non necessariamente è quella generalmente adottata, perché in un conflitto anche la lettura dei fatti è parte delle tecniche di guerra dato che entrambi gli schieramenti rivendicano la ragione dalla loro parte.Volendo compiere un’analisi che vada oltre le convenienze di parte, è opportuno proprio adottare un arco temporale sufficientemente ampio per osservare le questioni che riguardano l’intera Europa e, quindi, le origini della situazione attuale. In questo caso, un limite significativo si può individuare nella Prima guerra mondiale e le sue cause profonde.

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