Corsa agli armamenti, la Cina sta diventando una potenza nucleare. Ne segue una considerazione: il mondo non è mai stato un luogo pericoloso come in questi anni. Infatti se gli Usa vogliono continuare a considerarsi l’ombelico del mondo, devono fare subito i conti con la Cina, che già ora può far loro ombra anche dal punto di vista economico.
La testata statunitense Axios ha messo in fila i dati pubblici sul riarmo atomico. In sostanza, la Cina ora possiede un arsenale atomico formato bonsai. Una nullità rispetto a quelli di Stati Uniti e Russia. Tuttavia, scrive Axios, la Cina sta per mettere in funzione un reattore nucleare autofertilizzante. In pratica, si tratta di una centrale nucleare in grado di produrre più materiale fissile di quanto ne consumi. Di tutto quel materiale fissile, bisognerà pur farne qualcosa… La Cina afferma che il reattore ha soltanto scopi civili, riporta Axios, ma il Pentagono ne dubita.
LA CINA E IL SUO ARSENALE NUCLEARE
Inoltre Axios, sempre citando il Pentagono, scrive che la Cina arriverà a quadruplicare il suo arsenale nucleare entro il 2035, portandolo a circa 1.500 testate. Sarebbero pari “solo” ad un quarto circa di quelle che possiedono sia gli Usa sia la Russia, ma sarebbero sufficienti ad elevare la Cina al rango di grande potenza nucleare: un rango che, attualmente, appartiene solo a Russia e Stati Uniti.
Questa novità, dice in sostanza Axios, costituisce un cambiamento di scenario. Durante la Guerra fredda, gli Stati Uniti hanno accettato una sostanziale parità atomica con l’Unione Sovietica, il cui arsenale è stato ereditato dalla Russia. Però per gli Stati Uniti un conto è avere una potenza nucleare di pari livello: e tutt’altro conto è averne due.
Fin qui Axios, che adombra la necessità, per gli Stati Uniti, di attrezzarsi di conseguenza. Ma si possono vedere le cose anche da altri punti di vista.
Il primo punto di vista, ovvio, è che già ora Stati Uniti e Russia hanno un arsenale atomico in grado di distruggere più e più volte il mondo intero, mentre il mondo distruggibile è uno solo. Sotto questo aspetto, l’ascesa nucleare della Cina non modifica di una virgola la situazione.
L’ECONOMIA MONDIALE STA CAMBIANDO
Però c’è anche un altro aspetto. Riguarda la – diciamo – capacità di fuoco dal punto di vista economico. Se si considera il Pil, ora primeggiano gli Stati Uniti. Su questo possono far leva per considerare la loro sfera di interessi coincidente col mondo intero. La Cina è un quasi-gigante del Pil e sotto questo aspetto può rivaleggiare con gli Stati Uniti, o almeno aspirare a farlo. Tuttavia ora non costituisce per gli Stati Uniti un rivale atomico.
Simmetricamente, dal punto di vista degli armamenti nucleari solo la Russia può rivaleggiare con gli Stati Uniti. Essa, grazie alle sue immense materie prime, ha un ruolo fondamentale nell’economia mondiale. Vero che è volata al nono posto in classifica. Tuttavia, se si guarda solo il Pil, un abisso divide la Russia dagli Usa (e dalla Cina).
RUSSIA E CINA TRA UCRAINA E TAIWAN
La guerra in Ucraina ha portato al netto avvicinamento fra Russia e Cina. Questo avvicinamento non ha – almeno per ora – visibili risvolti militari. Tuttavia ha innescato la de-dollarizzazione dell’economia mondiale.
Di qui una constatazione. Se gli Stati Uniti non vogliono perdere ulteriormente terreno, se non vogliono ingranare la quarta percorrendo il viale del tramonto al quale li sta avviando la nascita di un mondo multipolare, devono fare subito i conti con la Cina. Devono farli prima che la Cina diventi un loro pari rango dal punto di vista nucleare.
Questo spiega il crescendo di tensione attorno a Taiwan, che la Cina rivendica come parte del proprio territorio nazionale e che gli Usa spalleggiano anche dal punto di vista militare. E questo spiega anche perché il mondo non è mai stato un luogo pericoloso quanto lo è ora. L’equilibrio mondiale è infatti instabile, mentre invece ai tempi della Guerra fredda esisteva – se non altro – l’equilibrio del terrore.
GIULIA BURGAZZI