“Studente vaccinato infetta 83 coetani in un liceo di Tel Aviv, in Israele. Il ragazzo, a sua volta, l’aveva contratto da un parente che era stato anch’egli vaccinato che a sua volta l’aveva contratto da una terza persona anch’essa vaccinata”. (Leggi tweet)

Mentre in Italia alcuni “virologi star” spingono per la vaccinazione obbligatoria con tanto di proposte discriminatorie su lockdown per “i non vaccinati“, da Israele arriva una notizia in apparenza assurda che dovrebbe spingere a rivalutare le nostre “credenze” tra vaccinati, varianti e contagi. Un focolaio di coronavirus, scoppiato tra gli studenti dopo una festa a Tel Aviv, preoccupa infatti le autorità sanitarie israeliane.

Come riporta l’emittente televisiva Channel 12, almeno 83 giovani hanno contratto il virus durante una festa, tutti dallo stesso compagno di classe. Il dato allarmante è la catena di infezione che ha portato al focolaio, come riportato anche dal Times of Israel e dal Morgen Post.

Secondo il Times of Israel, infatti, il giovane che ha avrebbe contagiato i compagni alla festa era stato vaccinato. Questi, a sua volta, sarebbe stato contagiato da un parente vaccinato, e quel parente sarebbe stato contagiato da una terza persona anch’essa vaccinata e che si trovava da poco a Londra.

Non è ancora chiaro quale sia la variante del coronavirus, dato che di recente, come riportato anche da Arnaldo Vitangeli in questo articolo, la variante delta ha accelerato il processo di infezione in Israele, nonostante la vaccinazione di massa…

Traduzione di Molly Johnson ed Enrica Perucchietti

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