Il Fatto: una miocardite ogni mille. Il rischio per i giovani è consistente
Molto inquietante un articolo di oggi sul Fatto Quotidiano, che finalmente scoperchia il vaso di Pandora. Il titolo è questo:
Rischio miocardite tra i giovani: un caso su mille
Già solo menzionare la fatidica parola “miocardite” in un titolo di giornale è da far tremare i polsi, figuriamoci poi proseguire spiegando con dovizia di particolari come i più colpiti siano proprio i ragazzi maschi tra i 19 e i 24 anni (già lo si sospettava abbondantemente). La ricerca scientifica Usa di cui il Fatto rende conto è molto ampia: ben 32 mila inoculati, che risultano in 32 miocarditi e pericarditi. E secondo un altro studio israeliano, sempre citato dal Fatto, la vaccinazione aumenta di ben 25 volte il rischio di miocardite nei ragazzi.
“Va beh, ma uno su mille che vuoi che sia?” dirà qualcuno, magari uno di quelli disposti a “correre il rischio per dovere civico”. Allora facciamo subito un piccolo calcolo: secondo l’Istituto Superiore di Sanità, fino ad oggi i morti per Covid sotto i 40 anni sono circa 335. Gli italiani tra i 19 e i 40 anni sono circa 13 milioni. Significa che, vaccinandoli tutti, possiamo aspettarci 13mila miocarditi (uno su mille, appunto).
13 mila miocarditi da vaccino a fronte di 335 decessi per Covid. Una sproporzione ENORME.
Qualcun altro dirà: “Beh, ma di miocardite non si muore.” A parte che si muore eccome in alcuni casi, a volte subito a volte dopo qualche anno, ma se si vuole confrontare il dato con i malati gravi Covid under 40 meglio scordarselo: l’ISS non ha mai pubblicato l’informazione. Un segreto ben celato.
Per i giovani, comunque, non vale neanche lontanamente la pena di recarsi all’hub. I benefici, per chi ha meno di 40 anni, sono nulli visto che non muore praticamente nessuno: ma ora si sa con certezza che il rischio di contrarre una malattia grave (assai più grave del Covid) è invece molto più alto.
E almeno un terzo dei nostri ragazzi, finora, l’ha capito.