Bagnati fino al midollo dagli idranti, caricati dalla polizia, affumicati dai lacrimogeni: ma non mollano. I portuali di Trieste, con un comunicato reso pubblico pochi minuti fa, fanno sapere di non avere alcuna intenzione di “recedere dalla battaglia  contro l’infame decreto che impone ai lavoratori di pagare per poter lavorare”. E non solo.

Dopo lo sgombero del varco 4 del porto, che hanno presidiato da venerdì 15 fino a stamattina, alcuni portuali sono comunque rimasti davanti al molo nonostante le nuove cariche; gli altri si sono diretti verso il centro in corteo, insieme ad una gran folla.

Una folla veramente pacifica e imponente, come mostrano le immagini su twitter, che  canta “La gente come noi non molla mai” raccogliendo la sollecitazione di Stefano Puzzer,  il portavoce dei portuali che davanti al varco 4 si è fatto portar via di peso dai poliziotti.

Dal megafono, sulla piazza principale di Trieste, di fronte ai palazzi locali del potere,  Puzzer ha invitato la gente a sedersi, a rimanere tranquilla, a proseguire la resistenza passiva che ha contraddistinto durante lo sgombero sia i portuali sia la gente accorsa ad appoggiarli. Molti altri cittadini, sui social, annunciano di essersi messi in viaggio per raggiungere Trieste.

Ci saranno cariche anche contro la folla che canta mentre è seduta tranquillamente in piazza? Anche a questo arriverà, contro i suoi cittadini, lo Stato italiano?

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