Come per ogni volume del nostro mensile “Visione. Un altro sguardo sul mondo”, anche il quarto numero si apre con un editoriale del Direttore Francesco Toscano, stavolta intitolato “Il muro della consapevolezza disintegra inganni e paure”, un auspicio che ben si accompagna alle molteplici analisi presenti nel numero in questione.

Vedere in copertina personaggi come Monti, Greta, Fauci e addirittura Bin Laden potrebbe apparire ictu oculi una semplice provocazione. Cosa avranno mai in comune, ad esempio, l’occhialuto e compassato economista bocconiano con il presunto fondatore di Al Qaeda, divenuto per molto tempo in Occidente l’incarnazione stessa del male da combattere senza soluzione di continuità? Perché aggiungere poi la presenza del dottor Fauci e dell’attivista climatica Greta Thunberg, stravagante ragazzina svedese promossa al rango di star globale per imperscrutabili meriti acquisiti?

Perché in realtà queste figure, certamente diverse fra di loro, rispondono alla stessa logica, rappresentando momenti diversi di una identica strategia che concepisce l’utilizzo della paura quale unico possibile strumento per mantenere un ferreo controllo sulle masse.

I globalisti, infatti, vivono da almeno un trentennio dentro un corto circuito permanente. Convinti di far parte di una ristretta cerchia di illuminati difensori dei diritti umani e della democrazia, fanatici fino al punto da considerare sostanzialmente barbarici tutti i popoli che non riconoscono la “oggettiva superiorità” della civiltà che pretendono di rappresentare, questi signori si trovano quotidianamente costretti a far digerire ai rispettivi popoli leggi e riforme che non godono di nessun consenso. Imporre continue “riforme impopolari” nel nome del “rispetto della sovranità popolare” e della “democrazia” non è impresa apparentemente facilissima. Ma i globalisti, essendo notoriamente delle invidiabili facce di bronzo, hanno trovato il modo di riuscirci.

Il grimaldello usato endemicamente e con successo per continuare a camminare sul filo senza cadere di sotto si chiama “terrore”. Nel nome dell’emergenza permanente si chiedono ai cittadini sacrifici immediati che verranno in teoria ricompensati in un futuro non meglio precisato che, infatti, non arriva mai. L’occupazione militare di tutti i principali mezzi di informazione consente ai padroni sovranazionali di dominare e costruire, di volta in volta, lo spazio simbolico collettivo, di suscitare, cioè, a comando e in maniera del tutto arbitraria, suggestioni iniettate con cinica nonchalance nelle vene di un corpo sociale perennemente in balia dei manovratori. A seconda degli obiettivi che si intendono contingentemente realizzare, quindi, la gran cassa mediatica tirerà fuori dal cilindro il “mostro” più adatto e utile alla bisogna.

Per leggere la restante parte dell’articolo e il quarto volume della rivista, effettua il tuo ordine al link https://visionetv.it/prodotto/governare-con-la-paura-visione-04-2023/

AIUTACI A FARE LUCE DOVE REGNA L'OMBRA

2061 SOSTENITORI MENSILI ATTIVI
OBIETTIVO 3000

FAI UNA DONAZIONE ADESSO
Mensile | Una Tantum