“La notizia della mia morte è stata fortemente esagerata” commentò Mark Twain quando un giornale pubblicò la notizia falsa del suo decesso. Potrebbe dirlo anche Luc Montagnier, il virologo francese Nobel più odiato dalle virostar nostrane. Il fatto è che finora non sono arrivate né la conferma né la smentita riguardo questa notizia, che comincia ad assumere i contorni di un vero e proprio giallo.
Tutto è cominciato ieri mattina con un tweet del quotidiano francese France Soir che recita: “Il professor Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina nel 2008, si è spento in pace l’8 febbraio 2022 alla presenza dei suoi figli. 18 agosto 1932 -8 febbraio 2022. Pace all’anima di questo grande uomo”. Come è evidente questa notizia è stata un colpo di fulmine, anche grazie alla grande fama acquisita da Montagnier come “guru no vax”. Ma dopo 24 ore, non ci sono conferme dell’avvenuto decesso.
La notizia viene totalmente ignorata dalla stampa francese. Invano si cercherebbe la notizia su Le Figaro, Le Monde o France 24. Paradossalmente, più che nella natìa Francia la notizia ha eco nel Bel Paese. Il mondo della controinformazione propende per confermare la notizia. Ad esempio Byoblu dà per certo il decesso del Nobel. Più prudente Gianluigi Paragone che dice “pensavamo fosse una bufala, ma da giorni non riusciamo a metterci in contatto con lui” lasciando tutto ancora nella zona grigia. La stampa ufficiale italiana parla di giallo in quanto comunque non ci sarebbero conferme alla notizia rilanciata da France Soir.
Poi si aggiunge un tassello. France Soir aggiunge che la morte del professore, che sarebbe avvenuta nell’ospedale americano di Neuilly-Sur-Seine, sarebbe stata confermata dal collaboratore Gérard Guillaume. Anche in questo caso, nessuna conferma e la stampa transalpina non prende in considerazione la notizia.
Ancora al 10 febbraio Wikipedia, che solitamente aggiorna in tempo reale la data in caso di decesso di un personaggio famoso, dà Luc Montagnier come vivente, anche se poi in un tweet Raoult conferma.
Una death hoax non sarebbe una novità. Come detto ci sono sempre state (il caso di Twain, ma anche la death hoax della morte di Napoleone in Russia che portò al tentato colpo di Stato del generale Malet, o la falsa notizia del suicidio di Monica Vitti lanciata da Le Monde nel 1988), ma con internet la cosa è aumentata a dismisura. Vittime ne furono Paolo Villaggio, Bon Jovi, Paolo Bonolis, Russel Crowe il rapper Psy che pare abbia un abbonamento, e la stessa regina Elisabetta. L’interessato però smentisce.
Qui nessuna smentita e nessuna conferma. E questo ci porta alla domanda: perché? Per non alimentare complottismi? In fondo la dipartita di un uomo di novant’anni è meno sospetta del suicidio di un De Donno o della scomparsa di una Lesmo o di un Biscardi.
La presunta testimonianza di Guillaume dice che è morto in un “ospedale americano”. Altro particolare estremamente interessante, che può dare adito a diverse teorie (addirittura ad una “faked death”).
Sta di fatto che il contorno è poco chiaro ed estremamente nebuloso, sia che Montagnier sia vivo o morto. E anche nel caso di una conferma ufficiale dell’una o dell’altra resta un’inesplicabile zona d’ombra.
ANDREA SARTORI
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