Oggi, primo aprile, finisce lo stato di emergenza Covid. Mai data fu migliore: il giorno giusto per un pesce. Infatti il decreto legge del 25 marzo che regola il “ritorno alla normalità” conferisce al ministro della Salute, ovvero a Speranza, il potere di interrompere la normalità stessa.
Come prevede l’articolo 3, fino al 31 dicembre basta un’ordinanza per limitare o regolare gli spostamenti da e per l’estero. Basta un’ordinanza anche per “adottare e aggiornare linee guida e protocolli volti a regolare lo svolgimento in sicurezza dei servizi e delle attività economiche, produttive e sociali”.
La definizione è piuttosto ampia. Con un po’ di buona volontà comprende di tutto, se non proprio tutto. La proroga dell’obbligo di vaccinazione per determinate categorie può essere un protocollo volto a svolgere attività in sicurezza? Può esserlo il divieto di viaggiare se non a determinate condizioni? Eccetera. Perfino l’istituzione di un lockdown sembrerebbe avere la possibilità di rientrare nella definizione.
In ogni caso, sicuramente Speranza ha il diritto di dire l’ultima parola sulle mascherine. Il decreto legge prevede che l’obbligo di portare al chiuso decada il primo maggio, ma il ministro ha già fatto sapere che non è detto. Si deciderà fra una quindicina di giorni, ha affermato. E così pure, parola di ministro, la quarta dose si farà, anche se bisogna ancora vedere quando e a chi.
Anche se resta la spada di Damocle delle ordinanze, sono decaduti i poteri speciali del Governo e della Protezione civile per attuare gli interventi legati all’emergenza. Ma l’emergenza è come il Papa: morta una, se ne fa un’altra.
Infatti è già in vigore fino al 31 dicembre lo “stato di emergenza umanitaria” per l’Ucraina. Non autorizza solo ad accogliere profughi. All’ “emergenza umanitaria” è orwellianamente collegata anche la cessione di armi, come ha notato il Sole 24 Ore
Nella relazione illustrativa al decreto [relativo alla cessione delle armi] si legge infatti che l’autorizzazione […] è assicurata «dato il carattere emergenziale della disposizione, per un periodo di tempo limitato fino al 31 dicembre 2022»
E insieme all’Ucraina viene la faccenda del gas. Qui la situazione emergenziale è ancora più sottile dal punto di vista giuridico: ma è ugualmente sostanziale. Per il gas, il Governo ha dichiarato solo lo stato di pre allarme. Non è affatto uno stato di emergenza. Tuttavia, nelle parole di Sky Tg24
Il decreto autorizza, anche a scopo preventivo, di anticipare l’adozione di misure per l’aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza
Poteri in qualche modo emergenziali prima ancora di dichiarare lo stato di emergenza. Più emergenza di così…
GIULIA BURGAZZI
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