Saranno contenti tutti coloro che non sanno guardare al di là del proprio naso, e cadono vittima delle piccinerie invidiose così caratteristiche dell’animo italiano. I famigerati “bagnini”, i gestori delle spiagge e degli arenili che “pagano niente di concessione allo Stato” ed “evadono le tasse” come ripetono i giornaloni, finalmente saranno puniti ed espropriati. La direttiva Bolkestein, quella che mamma UE con tanta insistenza ha preteso che implementassimo, è in dirittura d’arrivo e sotto l’ombrellone giustizia sarà fatta.
Via le aziendine che gestiscono gli stabilimenti da generazioni, via quelle famiglie che si sono comprate la Mercedes con grande scorno del vicino di casa. Ora i chilometri di arenile finiscono finalmente là dove la UE voleva spedirli fin dall’inizio: nelle mani delle multinazionali. Evviva!
Il primo caso lo racconta L’Indipendente. Succede in quel del golfo di Trieste, dove la multinazionale bibitara RedBull ha comprato un tratto di costa (non quattro spiaggette, sia chiaro, quelli lì fanno le cose in grande): ” Il complesso è articolato in 60.000 metri quadri di proprietà privata e 65.000 in concessione, e comprende l’area di Marina Monfalcone (Gorizia) con 300 posti barca sino a 40 metri, un cantiere nautico, uno yacht club, la prestigiosa Scuola Vela Tito Nordio nonché caseggiati, giardini e spiagge.” Nientemeno.
Ma non solo: Il tutto è stato rilevato direttamente dal titolare della Redbull, il magnate austriaco Dietrich Mateschitz, e l’acquisto – secondo la stampa specializzata – sarebbe stato portato a termine tramite una holding cinese.
E’ davvero fantastico. Per sanare la tremendissima ingiustizia di famiglie italiane che si “arricchiscono” con le concessioni a poco prezzo, stiamo consegnando le nostre coste a multinazionali austriache e intermediari cinesi. Sembra di vedere le iene che pasteggiano sul cadavere della zebra mentre intorno svolazzano gli avvoltoi. E noi che ci scandalizzavamo quando Gentiloni regalava il mare ai francesi.
Non conterei troppo, per finire, sul boicottaggio di simili speculazioni. Andare alla “spiaggia Redbull” quest’anno sarà molto trendy, Green Pass alla mano naturalmente (le multinazionali sono particolarmente ligie nei controlli, chissà come mai), e magari si potrà anche scegliere tra i “Bagni Spotify”, lo “Stabilimento Coca Cola” e il “Lido Google”.
Sì, siamo sempre più dentro quel racconto distopico.
DEBORA BILLI
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