
Criminali immigrati mai espulsi, russi cacciati. Cui prodest?
“Entrare in Europa è un privilegio, non un diritto umano“, dichiara il primo ministro estone. Ma si riferisce esclusivamente ai soliti russi, per i quali non esiste quello strombazzato “diritto umano all’Europa” che invece concede ad altri ingresso libero e persino impunità.
Ad esempio, come è possibile che una persona che sta facendo collezione di fogli di via non sia mai stata espulsa? E’ il caso di Mourad Talbi il tunisino che ha ammazzato a coltellate il barbiere marocchino Halim Hamza lo scorso 7 agosto a Pisa. Bene, il signor Talbi aveva un curriculum vitae tutt’altro che immacolato: era stato arrestato per ben dieci volte e mai espulso.
Ovviamente la vicenda è stata subito ripresa da Matteo Salvini che, messo in difficoltà nei sondaggi da tematiche come Covid, vaccini, guerra e appoggio al governo Draghi dove ha praticamente sbagliato tutte le mosse, cerca di riprendere il vecchio cavallo di battaglia leghista dell’immigrazione. “Arrestato dieci volte, senza essere espulso. Torniamo a proteggere le nostre città e i nostri cittadini, non si può tollerare una vergogna simile” twitta l’ex capitano oramai ridotto a mozzo di Giorgia Meloni. Però, al di là della facile demagogia, il problema resta.
In Italia un reato su tre è commesso da stranieri ma le espulsioni degli stranieri che commettono atti criminali semplicemente non avvengono. Nel solo 2021 su 161 soggetti criminali solo 71 sono stati rimpatriati. Diversi fra costoro sono oltretutto irregolari e, in alcuni casi, anche pregiudicati come il ghanese Ahmed Brahim che aveva vandalizzato diverse chiese e immagini di culto cristiane.
E se Salvini magari strumentalizza a fini elettorali questi fatti va detto che la sinistra al caviale nostrana si inginocchia magari per George Floyd ma tace imbarazzata su Pamela Mastropietro.
A questo va aggiunto che se la gauche chiude due occhi su spacciatori e tagliagole africani, se la prende con cittadini russi residenti in Italia che non hanno mai commesso illegalità, colpevoli solo di venire dal Paese retto da Putin..
Cui prodest? Alle cooperative rosse vicine al Partito Democratico. Gli immigrati che arrivano da zone disastrate sono una miniera d’oro per il sistema clientelare del PD, è di fatto una tratta degli schiavi infarcita di umanitarismo ipocrita. Infatti durante l’epoca del governo gialloverde le cooperative si lamentarono per lo sgonfiarsi del business.
I cittadini russi non arrivano qui per raccogliere pomodori a due euro l’ora. Per questo ci vogliono disperati, anche criminali e pregiudicati, come quei criminali e pregiudicati europei che immigrarono in America come forza lavoro nel XIX secolo.
Ecco perché nel PD non sentirete mai una parola su questo. Non perché temano ondate di razzismo o di xenofobia. Non gliene frega nulla: nelle loro ZTL mica ce li vogliono. E’ semplicemente una questione di affari. Business is business.
ANDREA SARTORI
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